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A Rossa Alex Rotta si ricandida: «Voglio continuare quello che ho cominciato»

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ROSSA – A fine febbraio il Consiglio comunale aveva approvato il previsionale 2021, all’unanimità. «Questo bilancio conclude il mandato della mia Amministrazione» dice il sindaco Alex Rotta, in scadenza appunto quest’anno. «Nei prossimi mesi partirà una serie di opere sul territorio, in particolare tanti piccoli interventi di manutenzioni o messe in sicurezza in materia di viabilità. Intanto, confermo la disponibilità mia e del mio gruppo alla ricandidatura per le prossime amministrative».

Amministrative che si sarebbero dovute svolgere in primavera ma che, causa pandemia ancora pienamente in corso, sono già state posticipate al periodo tra il 15 settembre e il 15 ottobre.

In ogni modo Rotta farà la lista: «Penso che la squadra sarà essenzialmente la stessa di ora. C’è proprio la voglia di continuare a lavorare per il bene del paese e dei cittadini. Di implementare i servizi, che in piccole località di montagna come Rossa sono fondamentali perché la gente rimanga a viverci. Pensiamo per esempio al wifi, alla digitalizzazione: ormai non se ne può più prescindere, bisogna investire anche in questi settori».

Un percorso, quindi, che l’attuale primo cittadino intende proseguire: «Certo. Anche per una sorta di coerenza temporale: cinque anni li ho fatti, con altri cinque chiuderei un cerchio di una durata sufficientemente lunga da riuscire a programmare e a realizzare».

Opere da pianificare, interventi da portare avanti, progetti da mettere in cantiere: «Mi sono sempre impegnato, insieme ai miei collaboratori, e vorrei continuare a farlo, a lavorare in vista dello sviluppo del mio paese e di tutta la valle. Sono infatti convinto che i nostri piccoli centri montani potranno “resistere” solo se instaureranno una stretta collaborazione e agiranno seguendo una logica basata sull’unione. Attenzione, però, non unione, o fusione, di Comuni. Intendo unione di intenti: attivare una sinergia che consenta di erogare, potenziandoli, servizi in convenzione, come per esempio il trasporto locale e quello con lo scuolabus, il pre e post scuola. Dunque, no fusioni ma convenzioni tra piccoli Comuni di montagna. Stiamo tra l’altro procedendo molto bene, insieme alla Valmastallone, col discorso dei collegamenti intervallivi, grazie ai quali si valorizzano i nostri sentieri e i percorsi bellissimi che abbiamo, si dà un bel colpo di mano alle potenzialità turistiche e sportive che tutta la Valsesia offre. Benissimo Varallo, meravigliosa città, e molto bene anche lo sci ad Alagna: ma il nostro territorio ha tanto altro da mettere in campo, a completamento di un’offerta già generosa e varia. Penso alla pesca, alle piste ciclabili. Un’altra positiva ricaduta che possono avere questi progetti sovracomunali è legata al recupero di baite, di edifici nei quali insediare microattività».

Scartata nettamente, allora, l’ipotesi di fusione tra Comuni: «Ah certo: io la vedo come una sconfitta» conclude Rotta. «Ognuno dei nostri piccoli centri ha una sua precisa identità, problemi specifici da affrontare. Perciò è necessario che conservino tutti la loro autonomia e che possano contare su gente del posto che lavori sul posto. E Rossa desidera fortemente continuare a essere autonoma. A scanso di equivoci, ricordo che pure il progetto della microcentralina rientra in questo obiettivo: non si intende produrre energia per venderla ma unicamente per autoconsumo. La montagna non ha bisogno di “fondersi” ma di restare “diversamente unita”».

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