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A Rovasenda la Festa Patronale con l’inaugurazione della nuova fontana “Tra acqua e cielo”

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ROVASENDA – Domenica 29 maggio alla festa patronale di Rovasenda, ha partecipato anche una folta rappresentanza di “carrapontini” – gli abitanti di Pontcharra, cittadina francese che dal 1973 è gemellata con Rovasenda – guidati dal Sindaco.

Dopo la celebrazione di una Messa solenne, accompagnata dai canti della Corale, diretta da Federico Carola, il pievano Don Cristiano Formaggio, ha esortato tutti i presenti a tendere sempre verso il cielo “da dove siamo venuti e dove ritorneremo”, invitando tutti a recarsi in Piazza Libertà per l’inaugurazione della nuova fontana collocata di fronte al Municipio, la casa dei cittadini, e accanto all’Orto Didattico, dove i bambini si impegnano a seminare, curare e raccogliere.

“Tra acqua e cielo” è il titolo scelto da Ruben Bertoldo per la sua opera: “Il riso nasce dall’acqua, simbolo di vita, e va verso il cielo, simbolo di futuro. L’acqua è un elemento essenziale per la vita, e le acque delle risaie che circondano Rovasenda si sono colmate delle perle bianche del riso, fonte di sostentamento e di ricchezza per gli abitanti del paese, simbolicamente rappresentati nelle due spighe, delle quali una, carica di frutti, si incurva, quasi a specchiarsi nell’acqua. Accanto ho posto un bambino che rappresenta il futuro, la continuità della vita. China sull’acqua, con il cappello di paglia per proteggere il capo dai raggi del sole, la mondina, colei che sapeva discernere il riso dalle erbe infestanti, che lavorò con sacrificio, orgoglio e grinta, battendosi anche per la conquista delle otto ore lavorative”. La fontana è stata realizzata con acciaio cortex e acciaio inossidabile: due materiali che l’autore dell’opera ha saputo rendere duttili per forgiare un’emozione, passando dall’artigianato all’arte.

I bambini della scuola d’infanzia, simbolicamente trasformati in goccioline, e quelli che frequentano le scuole elementari, preparati con passione dalle insegnanti, hanno riconfermato con poesie e canzoni il valore dell’acqua: “Non c’è retorica in queste canzoncine, perché questi bambini sono nati nelle terre del riso, conoscono l’acqua e sanno bene che può essere una risorsa, ma può anche trasformarsi in qualcosa di distruttivo come le bombe d’acqua, o la grandine che danneggia i raccolti” ha fatto notare il Deputato Andrea Delmastro.

Il “cantore della baraggia e della risaia” Arnaldo Colombo, al quale è intitolata la Biblioteca del paese, è stato ricordato attraverso i romanzi e le poesie, ma soprattutto rievocandone l’umanità e la condivisione profonda della vita di un’intera Comunità, sostenuta da una visione di fede e da una concezione sacrale della natura, affidata in uso all’uomo che ha il dovere morale di mantenerla e trasmetterla alle giovani generazioni. Nell’opera di Arnaldo Colombo non c’è l’idealizzazione bucolica del passato, ma viene raccontato in poesia e in prosa un lavoro duro, faticoso, svolto soprattutto dalle donne, che si davano il ritmo cantando, e nelle sere serene, ritrovavano la dimensione femminile, danzando sulle aie al suono di una fisarmonica.

Il Sindaco, Gian Paolo Baietti ha sottolineato l’importanza dell’inaugurazione della nuova fontana, ricordando che quest’opera d’arte fa parte di un progetto più vasto, che coinvolge l’intera Comunità, collegandola alle altre terre di Baraggia, sviluppato aderendo all’Associazione Aregai, Terre di Benessere, che aiuta a creare energie tra le risorse locali. La promozione di un’agricoltura sostenibile, l’educazione ambientale, lo sviluppo armonioso dei territori rurali, sono stati al centro di un convegno che si è svolto nel pomeriggio, nei saloni del castello, dal titolo: Policoltura Bene Comune, illustrato da professori, ricercatori e agricoltori.

Dopo la benedizione della nuova fontana, ci sono stati gli interventi dell’Assessore Regionale biellese Elena Chiorino e del Deputato, avvocato penalista Andrea Delmastro Dellevedove, sostenitore in Parlamento di progetti di conoscenza e valorizzazione della cultura rurale, che sta alla base del comune sentimento d’identità che lega gli abitanti di queste terre d’acqua, il quale ha auspicato l’organizzazione di una Biennale della Cultura Rurale.

La mattinata si è conclusa con un aperitivo offerto dall’Amministrazione Comunale, seguito dal pranzo preparato nella sede dell’Associazione Pro Loco.

 

Piera Mazzone

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