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A Sizzano la presentazione del 20° corso per Aspiranti Volontari del Soccorso

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SIZZANO – Venerdì 4 novembre alle 21 nella sede del Pubblica Assistenza GRES si è tenuta la presentazione del 20° corso per Aspiranti Volontari del Soccorso. Tanti partecipanti sono venuti ad ascoltare l’introduzione delle lezioni, tenuta da Roberto Rossi, responsabile del Gruppo di Formazione del GRES. Rossi ha fatto una premessa al corso dicendo che: «Il volontariato nel soccorso sanitario si è un po’ modificato negli ultimi anni. Il volontariato è da intendersi come qualcosa che uno fa per propria volontà o perché vuole aiutare qualcuno o qualcosa o un sistema.

Nell’ambito sanitario il volontariato ha preso sempre più piede sostituendosi a tante strutture dello Stato e della vita quotidiana, quindi anche ai volontari, che continuano a farlo per propria volontà, è richiesto di avere competenze più specifiche». Il gruppo di Formazione che terrà il corso è composto da istruttori, professionisti e volontari esperti; vi è anche una collaborazione con altro personale, esterno all’associazione, che può essere professionista o non professionista, ma specializzato in un certo ambito; ad esempio, vi è un avvocato che collabora con l’associazione e dà consulenza legale e terrà una lezione sulla parte legislativa che il volontario del soccorso dovrà conoscere per svolgere la propria attività. Questo gruppo si occupa anche di favorire la formazione sul territorio, promuovendo eventi di educazione, ad esempio nelle scuole e negli oratori.

Il corso segue gli standard dell’associazione, le linee guida internazionali e, inoltre, essendo il GRES iscritto al registro nazionale delle associazioni di volontariato, al gruppo nazionale di Protezione Civile e alla Pubblica Assistenza Nazionale, si occupa anche di recepire tutti i regolamenti di questi enti nazionali e di fare in modo che i loro dettami siano osservati. Per quanto riguarda la formazione dei volontari, nello specifico, si applica il regolamento adottato dalla Regione Piemonte chiamato «Allegato A». L’associazione poi si occupa di fornire nozioni in più rispetto a tale protocollo, erogate in base al tipo di casistica che si riscontra maggiormente sul proprio territorio.

Rossi ha sottolineato che «Il volontario del soccorso sanitario ha un ruolo preciso nel sistema sanitario nazionale, ha delle funzioni particolari, con dei compiti ben precisi e deve essere integrato con tutto quello che è il sistema di emergenza». Il corso è composto da lezioni frontali, lezioni pratiche, ad esempio esercitazioni con esperti, laboratori e simulazioni; la durata è sicuramente maggiore alle 50 ore previste dall’«Allegato A». Sarà anche necessario per il volontario ottenere l’abilitazione all’uso del DAE attraverso un esame a parte. Al termine delle lezioni ci sarà una valutazione teorica e una dimostrazione pratica da sostenere; successivamente l’aspirante volontario affronterà un periodo di tirocinio della durata di 100 ore (da svolgere entro i 6 mesi), dove verrà affiancato a volontari soccorritori esperti.

L’incontro si è concluso con queste parole di Roberto Rossi: «La cosa che ho personalmente sempre trovato molto bella di questa associazione è che non si fa soltanto soccorso sanitario, ma abbiamo anche le sezioni della protezione civile e dei servizi sociali. Se uno dovesse scoprire che il soccorso sanitario non fa per lui, il corso rimane comunque una cosa buona da fare e un volontario può comunque dedicarsi ai servizi semplici o ai trasporti ordinari, senza fare emergenza».

Le lezioni si terranno due giorni alla settimana, lunedì e mercoledì alla sera della durata ciascuna di un paio d’ore.

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