Attualità
Al “D’Adda” il concetto di inclusione non è un’idea astratta, ma una realtà concreta
All’Istituto superiore “D’Adda” di Varallo il concetto di scuola inclusiva non è un’idea astratta, ma una realtà coltivata quotidianamente. Oggi, d’altronde, la più grande sfida dell’istruzione è proprio quella di garantire a tutti gli alunni una didattica universale e, al contempo, individuale, ossia capace di porre l’accento sulle modalità che ciascuno impiega nell’apprendimento. Nei corsi di studio attivi, siano essi liceali o tecnico-economici, la centralità viene assunta dagli studenti. La scuola, infatti, si impegna a garantire che tutti possano apprendere e conseguire il successo formativo. L’obiettivo, pur nella fatica dello studio, è di mantenere una serenità di fondo che può risultare preziosa per la prevenzione dell’insuccesso o, addirittura, dell’abbandono scolastico. Facile a dirsi, un po’ meno, forse, a farsi. Ma come provarci per davvero? Innanzitutto occorre che il carattere comunitario divenga un valore riconosciuto e perseguito, attraverso la promozione del senso di appartenenza alla propria comunità scolastica. In concreto, ciò al “D’Adda” significa proporre attività e iniziative che coinvolgano gli alunni, a partire da quei progetti finalizzati al potenziamento del loro successo formativo. Si tratta di interventi didattici ed educativi integrativi, come gli sportelli pomeridiani, novità di quest’anno scolastico, durante i quali gli insegnanti di sostegno forniscono supporto nello svolgimento dei compiti e nella messa a punto di un metodo di lavoro ad alunni con difficoltà, e che vanno a integrare gli interventi messi in atto dai docenti delle discipline durante le pause didattiche (ore curricolari destinate a tutta la classe utili per ripassare e consolidare parti del programma già svolto), il recupero in itinere delle insufficienze, e i percorsi di sostegno allo studio individuale, che comprende l’alfabetizzazione degli alunni stranieri. L’impegno dell’Istituto è quello di produrre nei ragazzi la consapevolezza di venire costantemente seguiti, di avere alle spalle dei docenti che non si limitano a giudicarli, ma che li informino, li orientino e li richiamino a tempo debito, registrando incertezze e progressi. Una particolare attenzione è rivolta agli studenti fin dall’accoglienza dei nuovi iscritti, per i quali è predisposto un programma che consenta loro di prendere confidenza, visitare gli spazi, presentarsi, e, soprattutto, conoscersi reciprocamente. Un ruolo decisivo, venendo a questioni didattiche, è assegnato agli aspetti metodologici. Alla luce della specificità della propria materia, nel corso del trimestre (cioè da settembre a Natale) ogni insegnante si sofferma su come prendere appunti, propone simulazioni di interrogazioni, dà indicazioni sull’organizzazione del lavoro a casa, insomma mira a dotare gli allievi di quegli strumenti indispensabili per affrontare un percorso di studi superiori. Dopodiché, una volta familiarizzato con l’ambiente, anche per i “primini” sarà possibile accostarsi all’ampia e variegata offerta di progetti che vogliono dare spazio ai talenti individuali, tra cui attività nel campo del volontariato, il giornalino online, il laboratorio teatrale, la partecipazione all’orchestra “Giulia Bracchi”, la realizzazione di un coro d’Istituto, la collaborazione con il Comune di Varallo e altre associazioni, come il Fai, per attività in campo culturale. E per fare in modo che anche l’ambiente scuola possa accogliere i ragazzi stando al passo con i tempi si è investito molto in progetti che possano trasformare gli spazi a disposizione, come quello per le “Biblioteche innovative” o il progetto Pon “Laboratori innovativi”. Il tutto con un’attenzione sempre rivolta al benessere fisico, con lo sport e l’educazione alla salute, e psicologico con la prevenzione del bullismo in ambito scolastico, la legalità, e altre iniziative ancora come lo sportello psicologico. Last, but not least, la scuola ha la fortuna di avere un Gruppo di lavoro per l’inclusione, organismo che ha il compito di assicurare il diritto all’apprendimento a tutti gli alunni in situazioni di difficoltà, che ci crede davvero alla possibilità di fornire uno spazio condiviso da insegnanti, dirigenza e genitori, nel perimetro del quale poter individuare le esigenze di ciascuno, predisporre un piano di inclusione coerente e favorire un più ampio contesto di accoglienza della diversità.
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