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Al via una importantissima ricerca glaciologica al Colle Gnifetti

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Il nostro Monte Rosa ancora una volta in prima pagina: un gruppo di ricercatori del CNR ha iniziato, lunedì 3 maggio, una campagna di scavo nel ghiaccio del Colle Gnifetti.
La ricerca fa parte del progetto internazionale Ice Memory (www.icememory.it), che ha come obiettivo la perforazione dei più significativi ghiacciai montani a livello mondiale attualmente in pericolo di scomparsa, al fine di preservare le informazioni in essi contenute, rendendole disponibili per le generazioni future.
In ciascun sito, verranno estratte almeno due carote di ghiaccio. Di queste, la prima verrà immediatamente analizzata in laboratori specializzati, mentre la seconda verrà trasferita in Antartide, il luogo più freddo del pianeta.

Il carotaggio del ghiacciaio del Colle Gnifetti non era stato inserito tra i siti prioritari previsti nel programma di ricerca finanziato dal Ministero della Ricerca (MIUR). Pur essendo forse il ghiacciaio più interessante sull’arco alpino per quanto riguarda le potenzialità di ricerca paleoclimatiche, in ragione della sua altitudine particolarmente elevata (4.450 metri) non era stato considerato un sito a rischio imminente, ma l’evoluzione climatica degli ultimi anni ha fatto cambiare idea agli esperti. Da studi condotti negli ultimi due decenni, negli 80 metri di ghiaccio del Colle Gnifetti sono conservate le informazioni sul clima e sull’ambiente dall’ultimo periodo glaciale fino ai giorni nostri. Per esempio, si sono potute ricostruire le variazioni di temperatura nel corso degli ultimi 2.000 anni, così come l’impatto delle emissioni umane sia durante gli ultimi 200 anni che in precedenza come, ad esempio, durante il periodo romano e medievale.

Il team, composto da tre ricercatori italiani (Istituto di Scienze Polari del CNR) e da tre svizzeri del Paul Scherrer Institute ai quali si sono aggiunte una Guida alpina e un videomaker, è ospitato alla Capanna Margherita, che è stata aperta per l’occasione dallo staff di Giuliano Masoni.
I due gruppi di ricerca sono saliti al Colle in modo autonomo, gli italiani da Alagna e gli svizzeri da Zermatt.
E’ previsto un breve periodo di acclimatamento in quota (per gli italiani al rifugio Gnifetti del CAI di Varallo). Le operazioni in quota dovrebbero durare circa 8-10 giorni. Saranno prelevate tre carote profonde (circa 80-83 metri) e una superficiale (circa 25 metri).

Nel periodo della spedizione saranno organizzate diverse attività di comunicazione: un percorso multi-tematico della durata di tre giorni per giornalisti e rappresentanti locali da Alagna al Colle Gnifetti passando per il Passo dei Salati e rifugio Gnifetti; dirette social dalla Capanna Margherita; conferenza in streaming dalla Capanna Margherita; brevi pillole divulgative sulle informazioni climatico/ambientali ottenute dall’analisi della carota del Colle Gnifetti.

La presenza di giornalisti consentirà di dare ampio risalto sia alle attività scientifiche e glaciologiche che alla realtà turistica che ruota attorno alla Valsesia e ai ghiacciai del Monte Rosa e anche per questo Susanna Zaninetti, presidente della Sezione di Varallo del CAI, interverrà per dare un saluto di benvenuto al team.

PIERO CARLESI

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