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Alpàa 2023: mah, chissà, non so, forse che sì forse che no

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VARALLO – L’Alpàa 2023, la si fa o non la si fa? Ehhhh, a saperlo…

Nessuna nuova, buona nuova? In questo caso specifico, mi sentirei di escluderlo. E’ che proprio non ci sono novità. Zero. Niente (e nessuno) s’è mosso. E chi la manifestazione da anni la organizza c’ha ’sto grosso punto interrogativo che gli pende sopra la testa. Perché – penso si sappia o comunque lo s’immagini – non è che un evento di queste proporzioni, zicchete zacchete, lo si allestisca nel giro di poco tempo. C’è tutto un mondo, dietro: contatti (e contratti), domande, richieste, autorizzazioni, requisiti, impegni, riunioni. Eccetera.

Dunque, per il sì o per il no, trovandoci diggià ai primi di aprile, sarebbe bello, ma soprattutto utile, saperlo: l’Alpàa 2023, la si fa o non la si fa? «Aspettiamo ancora una risposta dalla Regione» mi spiega Gianni Iacolino.

Nei giorni scorsi, infatti, insieme ai presidenti di Luva di Gattinara e La Fattoria in Città di Vercelli, il presidente del Comitato aveva scritto una lettera al governatore Alberto Cirio per chiedere un supporto economico che permettesse alle tre manifestazioni di continuare a… esistere.

«Interessante, a questo punto» aggiunge Iacolino, «sarebbe capire quanto e in che misura si tenga davvero all’Alpàa». Quanto le si voglia bene, cioè? «Quanto si creda nelle potenzialità di questa manifestazione, quanto si sia disposti a mettersi in gioco per fare in modo che continui. Perché, sai, non è mica poi così chiaro: dopo che abbiamo comunicato le nostre perplessità e i nostri dubbi non sono emerse grandi reazioni. Tant’è che appunto siamo ancora in attesa. Figurati che, come ultima spiaggia, avevo anche pensato, per supportare l’organizzazione, a un’eventuale raccolta fondi, a livello chiaramente teorico, in questo momento di calma piatta privi come siamo di riscontri effettivi».

«Ho presieduto il Comitato organizzatore per sette anni e prima di me c’era stato Gianluca Buonanno: 14 anni in due» ricorda Eraldo Botta. «Avevo poi dovuto lasciare l’incarico per una incompatibilità fatta emergere da una parte della minoranza consiliare, che comunque ancora oggi sottolinea come l’Alpàa sia un evento di “rilevante importanza per Varallo, da salvaguardare e riproporre anche in futuro”.

Ringrazio Gianni Iacolino che ha accettato di assumersi questo ruolo: non tutti lo sanno ma organizzare una manifestazione di questa portata richiede una grande, grandissima responsabilità. E serve concretezza. Quella che invece ad alcuni nostri amministratori manca: mi hanno fatto specie, in realtà, lasciandomi basito, le dichiarazioni del vice presidente di Unione Montana [nelle scorse settimane Alberto Daffara aveva diffuso un comunicato in cui auspicava per l’Alpàa “un ritorno alle origini” e suggeriva al Comitato attuale di “farsi da parte e lasciare ad altri il compito” – ndr] al quale consiglio caldamente di collegare il cervello prima di parlare. Bisogna buttare il cuore oltre l’ostacolo: quella sì che sarebbe un’azione concreta». Vi faremo sapere.

L.L.

Immagine di archivio

 

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