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Alpàa 2024: il comune crea uno spazio dedicato alla musica classica

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Alpàa 2024: il comune crea uno spazio dedicato alla musica classica

VARALLO – Enrica Poletti, Assessore alla Cultura e al Sociale del Comune di Varallo, all’interno della quarantottesima Alpàa, ha pensato, d’intesa con il Sindaco Arch. Pietro Bondetti e in collaborazione con il Comitato per l’Alpàa, di creare uno spazio dedicato alla musica classica, che ha riscosso un grande successo.

Alpàa 2024: il comune crea uno spazio dedicato alla musica classica

I due eventi musicali, un récital pianistico del Maestro Georgi Trendafiloff e una rappresentazione scenica di La Traviata, organizzata e diretta dal Maestro concertatore e pianista Fulvio Bottega, sono stati ospitati nel Salone XXV Aprile, spazio comunale in gestione all’Associazione Fiorile e Messidoro, presieduta da Costanza Daffara, che l’ha trasformato in un piccolo ed elegante teatro con un palcoscenico dai raffinati fondali neri che delimitano lo spazio. Sul palcoscenico troneggiava un magnifico pianoforte Steinway & Son’s, messo a disposizione da Serazio Pianoforti, trasportato e collocato da Aulica Piano&Service
Sabato 20 luglio si è esibito il Maestro di origine bulgara, ma varallese da molti anni, Georgi Trendafiloff, che agli studi pianistici ha affiancato quelli di composizione. Attualmente insegnante al Conservatorio di Trento, spesso invitato a far parte della Giuria di concorsi musicali internazionali, il Maestro vanta una lunga carriera in qualità di solista con numerose compagini sinfoniche, ma ha anche tenuto concerti solistici in Italia e all’estero.

La sala era gremita di pubblico che ha apprezzato: “Il concerto attraverso i secoli”, presentazione del recital fatta dal Maestro Trendafiloff all’inizio del concerto accennando ai diversi periodi storici e ad alcuni momenti cardine della vita dei più grandi compositori e interpreti del passato. Si è parlato della nascita del fortepiano e del suo creatore Bartolomeo Cristofori, di Johann Sebastian Bach e del suo “Clavicembalo ben temperato”, di Muzio Clementi e della sua opera “Gradus ad Parnassum”, ma anche della sua rivalità con Wolfgang Amadeus Mozart. Senza trascurare il valore espressivo ed artistico comunque presente in monumentali opere di carattere didattico come il “Clavicembalo ben temperato” di J.S. Bach e i “Cento studi” di M. Clementi, ne sono stati illustrati gli elementi in comune con gli studi di F. Chopin e F. Liszt e la loro evoluzione in “Studi da Concerto”.

Illustrando i vari aspetti interpretativi, l’espressività che ogni autore appartenente ad epoche e stili differenti cercava di trasmettere all’ascoltatore, è stata sottolineata la diversa percezione dell’interpretazione da parte del pubblico in quanto strettamente connessa alle proprie conoscenze ed esperienze culturali.

Sono state inoltre evidenziate le caratteristiche che accomunavano i diversi generi musicali e quanto i compositori si siano influenzati gli uni con gli altri attraverso i secoli, tessendo un filo di note ininterrotto, cui ogni autore ha collaborato, cercando di innovare le composizioni, rivisitando generi musicali preesistenti (ai quali venivano attribuiti nuovi nomi, anche di fantasia e immaginazione), introducendo più ricche ricerche armoniche e tecniche, non limitandosi soltanto a trarre ispirazione dai predecessori.
“Lo stato d’animo del compositore, l’emozione spontanea e l’esperienza quasi mistica frutto dell’incontro con forme d’arte differenti ha svolto un ruolo fondamentale nella scrittura musicale dell’Ottocento”: il filo conduttore-tematico del concerto ha raggiunto l’apice con l’esecuzione del Secondo Improvviso di Frédéric Chopin e di due Rapsodie Ungheresi di Franz Liszt, campioni del romanticismo ottocentesco, per concludersi con il post-romantico Sergei Rachmaninov e la sua Élégie dai 5 Morceaux de fantaisie Op. 3, opera che ispirò direttamente il compositore bulgaro Dimitar Nenov nella realizzazione del ciclo pianistico: “Miniature per pianoforte” cui appartiene Mélodie, eseguita anche come bis, richiesto dagli applausi ininterrotti e prolungati.

L’opera lirica non è una passione esclusiva dei cultori del bel canto, ma coinvolge ed è trasversale tra le generazioni: lo ha dimostrato La Traviata, melodramma in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, tratto da un romanzo di Alexandre Dumas figlio: “ La signora delle camelie”, presentata domenica 21 luglio, organizzata e diretta dal Maestro concertatore e pianista Fulvio Bottega, un interlocutore attento e competente, che ha in repertorio più di sessanta opere liriche complete e più di trecento arie d’opera. La selezione delle pagine più celebri dell’opera La Traviata di Giuseppe Verdi, rappresentata con la collaborazione di Fiorenza Alborghetti, è stata interpretata da cantanti straordinari: Violetta – Jinsol Kim, Alfredo – Hyuksoo Kim, Germont – Jaehong Jung, Annina – Stefania Santamaria, Gastone/Giuseppe/Commissionario – Agostino Sempio.

Sono stati proposti: dal primo atto il duetto soprano e tenore, “Un dì felice, eterea” seguito dall’aria del soprano: “È strano!… è strano!”; il secondo atto è stato eseguito integralmente, mentre il terzo atto a partire dall’aria di Violetta “Addio del passato”.
I posti a disposizione al Salone XXV Aprile sono stati ampiamente esauriti, e molte persone, pur di assistere all’Opera, sono rimaste in piedi. Al termine, dopo la grande commozione per la tragica sorte della protagonista, sono scrosciati gli applausi, a premiare quelle splendide voci generose, il Maestro Bottega con Fiorenza Alborghetti e gli organizzatori: l’Assessore Enrica Poletti e il Capo Settore Cultura e Servizi Sociali Silvio Brentazzoli, che era la voce narrante.

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