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Appuntamento ai seggi il 20 e 21 settembre

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Il 20 e 21 settembre gli elettori saranno chiamati alle urne per esprimersi sul quesito referendario riguardante la riduzione del numero dei parlamentari.
Il referendum è definito «confermativo» o «costituzionale» perché è indetto per confermare o meno un cambiamento della Costituzione precedentemente approvato dal Parlamento.
La legge sul «taglio dei parlamentari», nel suo iter iniziato nel 2018 aveva ricevuto l’anno successivo il via libera di Camera e Senato, ma in quest’ultima sede, in seconda lettura, nel luglio 2019 aveva ottenuto il «sì» con maggioranza semplice e non con quella qualificata dei due terzi dell’assemblea. Ciò ha aperto le porte alla possibilità di un referendum confermativo, richiedibile da 5 Consigli regionali, 500.000 cittadini o un quinto dei deputati o dei senatori. Le prime tre ipotesi non si sono verificate, ma 71 eletti di Palazzo Madama hanno sottoscritto la richiesta del referendum presentandola il 10 gennaio di quest’anno, la Corte Suprema di Cassazione ne ha dichiarato l’ammissibilità ed ecco il perché si vota.
In origine l’appuntamento elettorale era previsto per il 29 marzo, causa pandemia è stato poi spostato a fra una decina di giorni.
Che cosa prevede nel dettaglio la riforma? Modificando gli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione essa riduce il numero di deputati da 630 a 400 e quello dei senatori da 315 a 200. I deputati eletti nella circoscrizione estero passerebbero da 12 a 8, i senatori da 6 a 4 e il numero minimo «garantito» di senatori per Regione cala da 7 a 3 (e le Province di Trento e Bolzano vengono equiparate alle Regioni, quindi eleggeranno anch’esse tre senatori). Cosa importante è che per questo tipo di referendum non è previsto alcun quorum, non c’è quindi da raggiungere una soglia minima di votanti perché il risultato sia valido.
I cittadini che si recheranno ai seggi (muniti di documento di identità e tessera elettorale) riceveranno una scheda azzurra con prestampata l’indicazione del quesito referendario. Barrare la casella «sì» equivale a confermare le modifiche apportate dal Parlamento alla Costituzione, barrare il «no», invece, le respinge.
I seggi saranno aperti dalle 7 alle 23 di domenica 20 e dalle 7 alle 15 di lunedì 21. Lo scrutinio avverrà lunedì appena dopo la chiusura dei seggi. Abbinate alla tornata referendaria sono anche le elezioni amministrative per il rinnovo dei Consigli in sette Regioni e 1.177 Comuni. In Valsesia e Valsessera due sono gli enti locali interessati dal voto: i Comuni di Rimella e Ailoche. Lo spoglio delle Amministrative avverrà martedì 22 dalle ore 9.

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