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Borgomanero: sabato 8 giugno inaugurazione della personale del pittore gattinarese Arturo Gibellino

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Sabato 8 giugno, a Borgomanero, presso Villa Marazza, Biblioteca, in Viale Marazza n. 5, si aprirà la mostra personale del pittore gattinarese Arturo Gibellino, artista nato nel 1910 e morto il 7 settembre 2008, che nell’estate 2018, era stato ricordato in una grande mostra antologica a Varallo: “Arturo Gibellino a dieci anni dalla scomparsa”, allestita presso Palazzo Farinone-Centa, sede della Biblioteca. L’abbinamento con le Biblioteche non è casuale: oltre che artista Gibellino fu scrittore prolifico, dal 1976 al 2006 pubblicò ben undici libri.

La mostra borgomanerese, curata dalla nipote del pittore, Claudia Gibellino e dal marito Gianni, ha come icona un luminoso mazzo di fiori silvestri, con accanto un idoletto in pietra, che ricorre altre volte nei quadri di Arturo Gibellino: ricordo di uno dei tanti viaggi di questo “cittadino del mondo” che, giovanissimo, con la bicicletta ed una tenda, iniziò a viaggiare per l’Italia, per conoscere “in presa diretta” le bellezze storico-artistiche. Durante la seconda guerra mondiale fu “pittore di guerra”: dislocato sul fronte francese, dipinse il paesaggio circondato dalle maestose montagne e lasciò molti schizzi a china acquerellata per documentare la vita quotidiana degli alpini. Emigrò in Argentina nel maggio del 1948. Nel 1958 intraprese un lungo viaggio per studiare le antiche civiltà precolombiane. Nel 1960 viaggiò negli Stati Uniti, fermandosi a Pittsburgh, in Pennsylvania, dove risiedevano dei parenti minatori.

Arturo Gibellino, ritornato in Italia, nella sua Gattinara, all’inizio degli anni Sessanta, si cimentò anche nella scultura.

Saranno esposte opere molto diverse tra di loro come stile e come tecnica, perché questo artista non si cristallizzò mai in una singola cifra stilistica. Ogni luogo ha lasciato la sua impronta: dall’Argentina al Perù, Ecuador, Brasile, con le immense foreste e le cascate, scale e case bianche, i paesaggi assolati del Sud, le Puglie, Positano (dove dal 1 al 30 luglio 1963 allestì una mostra di intensa solarità), Matera e poi ancora più a sud: la Tunisia con le architetture azzurre e bianche di Sidi Bou Said. Risaie, baragge, campi di grano, ed alcune vecchie case della zona di Roasio, paese di origine della madre, concludono un viaggio durato quasi un secolo.

La mostra sarà visitabile negli orari di apertura della Biblioteca: martedì 9.00 12.15 / 14.00  18.30, mercoledì  14.00 18.30, giovedì 14.00 18.30, venerdì  9.00  12.15 / 14.00 18.30,  sabato  9.00  12.15 / 14.00 18.30

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