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Borgosesia: casa di Riposo Sant’Anna, allarmismi senza fondamento

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BORGOSESIA – Si sgonfia, sulla base dei dati ufficiali forniti dal presidente della Casa di Riposo Sant’Anna, ing. Pierluigi Moretta, il caso montato nei giorni scorsi in città, dopo un post pubblicato da una pagina Facebook che scriveva: «Chiediamo chiarimenti sulla situazione attuale nella casa di riposo della nostra città (…) circolano da giorni informazioni e dati ufficiosi molto preoccupanti».

«La terminologia rende subito evidente che siamo difronte a un classico caso di insinuazioni infondate, volte a creare preoccupazione nella popolazione senza reali motivi», come sottolinea non senza disappunto il Sindaco Paolo Tiramani, che aggiunge: «Una illazione pubblicata su una pagina Facebook che si spaccia per pagina di informazione senza esserlo ha generato dubbi sulla nostra Casa di Riposo, che invece è sempre stata e rimane un punto di forza dei servizi sociali del nostro territorio, con una gestione attenta e responsabile, oltre che profondamente umana, degli ospiti e delle loro problematiche. Occorre dunque immediatamente fare chiarezza: opinioni spacciate per fatti, come nel caso in questione, possono creare situazioni spiacevoli e dannose».

Ed ecco i dati, forniti dall’ing. Pier Luigi Moretta: «Attualmente gli ospiti positivi al Covid sono 21, molti dei quali asintomatici e in attesa di esito di tampone molecolare per fine isolamento; la situazione è assolutamente sotto controllo. Viene effettuato il monitoraggio quotidiano in struttura, settimanalmente vengono eseguiti tamponi rapidi agli anziani e tamponi molecolari agli ospiti positivi per disporre la fine del percorso terapeutico e dell’isolamento. Tutti i dati vengono trasmessi all’Asl con due report alla settimana e tali informazioni vengono fornite anche a tutte le famiglie dei nostri ospiti».

«Nel corso del 2020 abbiamo perso alcuni pazienti, affetti da patologie molto serie e quindi già gravemente compromessi, ai quali è stato post mortem diagnosticato anche il Covid: si tratta del 13% dei nostri ospiti (la media nazionale si attesta tra il 15 e il 17%) e per chi conosce la realtà delle case di riposo, è un dato normale, per quanto doloroso. Nel rispetto delle famiglie dei nostri ospiti» spiegano da Sant’Anna «chiediamo che si sia molto precisi e attenti nel fornire informazioni. Chi ha creato l’allarme ha avuto fretta di scrivere, ma non ci ha mai interpellato per sapere come stavano le cose e questa è una grave mancanza di rispetto».

Insomma, anche la Casa di Riposo di Sant’Anna sta combattendo contro il virus, come tutte le persone del mondo: «Come vedete, coloro che hanno familiari ospitati all’interno della Casa di Riposo Sant’Anna» dice ancora Paolo Tiramani «sono informati puntualmente, così come l’Asl. Speculare su una casa di riposo per avere qualche like in più (tra l’altro missione miseramente fallita dalla pagina in questione) è davvero inqualificabile. Queste persone non si rendono conto che colpiscono le famiglie dei ricoverati, creando in loro timori ingiustificati per l’accudimento dei loro cari. E’ inumano. Invito dunque coloro che vogliono giocare a fare i giornalisti a verificare bene le “informazioni” che diffondono, perché una notizia falsa può creare danni reali, e non è accettabile».

In questo quadro va registrata la reazione di molti familiari di ospiti della casa di riposo, che sui social hanno voluto rispondere con espressioni di stima e supporto alla struttura borgosesiana: «Le persone che hanno familiari dentro la struttura sono sempre, e ribadisco sempre, al corrente di tutto», «La gestione della casa di riposo è fantastica» e poi c’è chi scrive: «Gli unici a dover avere informazioni sulla casa di riposo sono i familiari – e sono informati – per il resto è solo morbosa curiosità».

«Sono sempre stato e sempre sarò grato a chiunque segnali situazioni non adeguate, così come sono sempre disponibile a fornire ai cittadini le delucidazioni che ritengono necessarie» conclude il Sindaco «ma mi auguro che in futuro non si verifichino più episodi come questo, che certo non aveva lo scopo di far funzionare meglio le cose, ma semplicemente quello di allarmare i borgosesiani toccandoli nella sfera degli affetti familiari».

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