Attualità
Borgosesia, tamponi super rapidi al SS. Pietro e Paolo
BORGOSESIA – Occorreranno 30 minuti per un esito positivo e meno di un’ora per evidenziare un risultato negativo: all’ospedale di Borgosesia è stata installata ed è già in uso una nuova macchina per tamponi capace di rilevare rapidamente le eventuali positività al covid 19 e quindi di restringere notevolmente i tempi di attesa per ottenere gli esiti dei test. Questa strumentazione all’avanguardia della tecnologia medica è stata donata da Fondazione Valsesia Onlus grazie al contributo della famiglia e dell’azienda Loro Piana che già in aprile avevano dotato l’ospedale S. Andrea di Vercelli di una prima macchina identica a quella installata anche a Borgosesia.
Si tratta del nuovo Cepheid (XPRSARS-COV-2) a quattro moduli indipendenti, uno strumento in grado di favorire l’approccio diagnostico rapido miniaturizzato, della diagnostica molecolare in tempo reale, garantendo un risultato per SARS CoV2 in meno di un’ora, contro le cinque ore richieste da una macchina di diagnostica base.
Alla presentazione ufficiale della macchina per tamponi rapidi, avvenuta nella mattinata di venerdì 9 ottobre nell’atrio del presidio ospedaliero SS. Pietro e Paolo, la dott. Fulvia Milano, direttore del Laboratorio Analisi dell’Asl di Vercelli, ha spiegato che questo tipo di tecnologia avrà un’utilità anche a lungo termine, non solo per effettuare analisi relative al virus covid 19: «La filosofia innovativa di questa strumentazione è rappresentata dalla flessibilità e modularità che consente di operare utilizzando le quattro posizioni a disposizione con test differenti. Tale tecnologia può e potrà nel prossimo futuro essere impiegata non solo per la diagnostica COVID ma anche per lo screening delle colonizzazioni rettali da ceppi batterici multiresistenti (KPC) nei pazienti che accedono ai Reparti e per la ricerca delle tossine binarie di C.difficile».
E come ha sottolineato il presidente della Fondazione Valsesia Onlus, Laura Cerra: «Questo importante strumento sarà utilizzato sia per la diagnosi COVID sia per altre patologie infettive, secondo la nostra visione progettuale che prevede di ottimizzare le risorse in un’ottica ad ampio spettro e di lungo periodo. Un altro tassello per una sanità di prossimità di qualità in valle: da oggi anche il nostro ospedale è dotato di un’apparecchiatura di ultima generazione che permette di velocizzare i tempi di diagnosi, equiparandolo alle strutture ospedaliere più avanzate. Questo fondamentale passo per garantire un servizio sanitario all’avanguardia per la nostra comunità è stato possibile grazie al dott. Pier Luigi Loro Piana che ringraziamo sentitamente per la generosità e l’attenzione con cui ha sostenuto il territorio in questo momento critico, donando macchinari innovativi ai nostri ospedali di Borgosesia e Vercelli».
All’inaugurazione era presente anche il dott. Gianfranco Zulian, direttore sanitario dell’Asl 11, che ha colto l’occasione per chiarire il futuro del Santi Pietro e Paolo, diventato di riferimento covid per il quadrante: «L’ospedale di Borgosesia continuerà a garantire i ricoveri ordinari per la popolazione della Valsesia con gli attuali reparti, l’altra parte dell’ospedale verrà invece adibita ad area critica da utilizzare per il Covid e per qualsiasi altra situazione infettivologica successiva di rilievo; nel dettaglio, la prospettiva è che al Santi Pietro e Paolo aumentino i posti letto, dagli attuali 90 a 135, di cui 85 per la normale attività e 50 per trattare i casi Covid. Ovviamente saranno attivati percorsi rigidamente separati e la Regione non avrà difficoltà a fornirci personale, perché già riconosce la possibilità di assumere finalizzata al Covid». Zulian ha smontato così le fantasiose ipotesi di blocco della normale operatività dell’ospedale.
«Niente di più malinterpretato» commenta il sindaco di Borgosesia, Paolo Tiramani. «Il nostro ospedale, con questa prospettiva di diventare centro Covid, viene in realtà potenziato, con prospettive di crescita per il futuro. Tutto questo è frutto anche della generosità e lungimiranza del dott. Loro Piana e della sua famiglia, nonché del lavoro immenso svolto da Fondazione Valsesia: le donazioni sono il simbolo dell’attaccamento del territorio all’Ospedale e un ospedale così amato e difeso non potrà che avere un futuro garantito».
Un attaccamento al territorio di cui la famiglia Loro Piana si è fatta ancora una volta portavoce. Il dott. Pier Luigi Loro Piana, presente all’inaugurazione, ha detto: «Fondazione Valsesia è un importantissimo strumento capace di intervenire laddove c’è più bisogno. Oltre a ringraziare questa fondamentale realtà territoriale, vorrei dire grazie anche a tutti i valsesiani e non che hanno donato e che continuano a donare tramite la Fondazione: che sia un euro o una somma più ingente, si tratta comunque di un contributo importantissimo per il territorio. Penso che il futuro ci riserverà ancora molte sfide e il modo giusto per affrontarle sarà insieme e con responsabilità, ponendo al primo posto la salute, ma anche la divulgazione e la sensibilizzazione».
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