Attualità
Cardiologia Vercelli: impiantato moderno sistema per curare l’angina
Dopo una degenza di sole quarantotto ore, sono già a casa i due pazienti sottoposti a questo intervento presso la Struttura di Cardiologia diretta dal dott. Francesco Rametta.
«Si tratta di pazienti che non potevano essere sottoposti a interventi come angioplastica coronarica o bypass in quanto l’estensione della malattia alle coronarie non lo permetteva» precisa il Dr. Rametta; «Ogni anno una percentuale non trascurabile di pazienti presenta proprio questo problema. Molti pazienti che hanno un quadro di malattia così diffusa ed estesa, hanno un’angina invalidante che compromette anche le normali attività quotidiane. Inoltre i pazienti che abbiamo trattato presentavano non solo angina ma anche una disfunzione del microcircolo coronarico che abbiamo potuto studiare grazie a un sistema che pochi centri in Italia hanno e chiamato Coroventis di Abbott».
«Questa moderna tecnica» riporta il dott. Fabrizio Ugo Responsabile dell’Emodinamica «consiste nel posizionare tramite avanzate tecniche interventistiche attraverso la vena giugulare destra, un piccolo sistema miniaturizzato e molto sofisticato che permette di aumentare in modo consistente l’ossigenazione cardiaca globale e quindi migliorare la funzione del cuore e di ridurre fino abolire i sintomi invalidanti dei pazienti. Questo sistema si chiama Coronary Sinus Reducer dell’azienda GADA -prosegue il dr Fabrizio Ugo- ed è stato recentemente accettato dalle ultime Linee guida Europee di Cardiologia come uno strumento molto importante per la cura di questi malati».
«Tra poco» precisa il dott. Ugo «partiremo presso la nostra Cardiologia con uno studio dedicato proprio a questi pazienti e che ci vedrà protagonisti a livello Europeo nella ricerca legata proprio allo studio dei pazienti che presentano angina per disfunzione del microcircolo».
«Oggi assistiamo nella cura malati sempre più complessi» conclude il direttore generale dell’ASL Vercelli Eva Colombo «ed ecco perché è importante che la Cardiologia del nostro Ospedale si sia dotata di questo rivoluzionario strumento che può davvero cambiare la qualità di vita di questi malati».
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