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Per «Incontri con l’Autore» interessante conferenza di Carlo Rastelli
VALDUGGIA – Venerdì sera 7 giugno, nella sala conferenze della Biblioteca «A. Colombo», si è tenuto il secondo evento della rassegna «Incontri con l’Autore», organizzata dalla Consulta Cultura con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale con Carlo Rastelli.
Per «Incontri con l’Autore» interessante conferenza di Carlo Rastelli
Rastelli ha parlato di «Storia dell’antica Valduggia e delle sue frazioni». Davanti alla sala gremita ha raccontato molti aneddoti sulla storia di Valduggia nel XVII secolo, rintracciati grazie a un minuzioso lavoro archivistico. Partendo da una lapide posta sulla chiesa di S. Bernardo, Rastelli ha ricostruito le tracce di una scaramuccia tra l’esercito franco-savoiardo, che si era dato al saccheggio e alle violenze nelle zone del Cusio dopo la fallita invasione del Ducato di Milano, e la milizia dei coscritti della Valsesia, al tempo zona indipendente, seppur gravitante nell’orbita di influenza spagnola. Una vicenda apparentemente marginale nel contesto della Guerra dei Trent’anni, ma molto significativa per la storia della Valsesia e della stessa Valduggia. Furono infatti proprio le milizie di Cellio e Valduggia a fermare, tendendo un’imboscata nei pressi della sella su cui è situata la chiesetta di S. Bernardo, il pericolo di un’invasione francese.
Pericolo che si ripresenta nell’altro episodio raccontato da Rastelli: dopo una prima scorribanda della cavalleria francese nel gennaio del 1653, conclusasi con il fruttuoso saccheggio di Borgosesia, nel luglio del 1655, dopo alcuni inefficaci tentativi di difesa da parte della milizia di Bettole, allora confine della Valsesia, si giunge a una vera e propria occupazione della città. Per contrastare gli invasori, su ordine di Bartolomeo Fassola, commerciante varallese e comandante generale delle milizie, si mobilitano tutte le compagnie della valle, che convergono in un accerchiamento di Borgosesia. A guidare l’assalto – che si concluderà con la cacciata delle truppe francesi – un valduggese, Giovanni Antonio Leide, parroco di Arlezze ma anche comandante della compagnia di schioppettieri incaricata di attaccare il quartier generale nemico, situato presso l’Osteria del Moro.
Rastelli si è poi soffermato sulla rievocazione della vita di alcuni valduggesi celebri, che hanno ottenuto fortuna e riconoscimento al di fuori del paese. È il caso di Giovanni Battista Raschetto, noto medico, oratore e grecista nella Pavia del Cinquecento. La sua è un’interessante parabola, da illustre dottore a… illustre impostore. Celebrato in vita per la riscoperta e la traduzione di alcune opere perdute del medico greco Galeno, la sua fama sarà messa in discussione soltanto nel Novecento, quando alcuni filologi tedeschi scoprono che i presunti testi scoperti e “tradotti” da Rasario erano in realtà da lui stesso inventati.
Tra le figure ricordate anche Giovanni Battista Falda, a cui è intitolata l’omonima piazza, tra i più abili incisori nella Roma del Seicento e autore di una nota serie di vedute della «Città Eterna»; nonché l’importante pittore neoclassico e professore dell’Accademia di Brera Giuseppe Mazzola, ammirato persino da Napoleone Bonaparte.
La serata, molto partecipata, si è poi conclusa con un gradito rinfresco, durante il quale i presenti hanno anche avuto la possibilità di visitare liberamente le sale della biblioteca e dell’Ecomuseo, situato ai piani superiori. Le attività della Consulta Cultura non finiscono qui: il prossimo appuntamento è per venerdì 12 luglio, con la presentazione del libro «Assedio a Valle Piana» di Umberto Lacchetti.
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