Caro, carissimo maestro Luciano….

QUARONA – Il Luciano Ugliotti è stato una di quelle persone cui non potresti proprio evitare di voler bene, di apprezzare, di rivedere in ogni possibile occasione col desiderio di fermarti, salutare, fare anche solo due parole: perché anche solo due parole scambiate col Luciano erano preziose. Con quel suo sorriso aperto e sincero, il suo abbraccio rotondo e generoso e musicale come la sua anima, e la spontaneità della sua simpatia: ogni volta in cui ci si incrociava, anche in questi ultimi anni, con tutte le difficoltà del caso, i problemi di salute, lui mi accoglieva così: «Ma ciao, Luisa! Ma come stai?» e mi abbracciava.

Quello stesso abbraccio che, accompagnato da un’espressione silenziosa sulla quale avevo però letto in maniera molto chiara una sentita e struggente partecipazione, mi aveva riservato, quasi volesse levarmi un po’ di quel mio grande dolore, al funerale di mio papà: una vicinanza che forse non mi aspettavo e che mi aveva fatto capire quanto il Luciano fosse davvero la persona che naturalmente si mostrava: umile, gentile, buona, disponibile.

E quell’abbraccio avevo voluto e potuto ricambiarlo, con la stessa generosità e lo stesso trasporto emotivo, quando, alla fine di un periodo di malattia, era mancata la sua cara e amatissima moglie: affranto, mi aveva guardata e mi aveva detto «Luisa, la mia Liliana non c’è più…».

Un dolore immenso, che gli sarebbe spuntato dagli occhi sempre, sotto quel sorriso aperto: una perdita difficile da colmare e con cui fare i conti, una nostalgia che sarebbe emersa ogni volta in cui l’avrei incontrato anche negli anni successivi. Ma la sua famiglia, suo figlio, la nuora e i nipoti Alessandro e Marco che tanto amava e ai quali aveva trasmesso, come prima a Maurizio, la passione e l’amore per la musica, erano stati capaci di riempire quell’assenza pesante circondandolo di attenzioni e premure.

Non dimenticherò mai questa persona splendida, dai sentimenti trasparenti e puri: ho voluto molto bene a Luciano, che continuerò a considerare un caro carissimo amico. Maestro della Banda per un tempo immemorabile, certo, e maestro da cui apprendere non solo la musica: anche quel suo modo genuino di essere uomo straordinario.

Luisa Lana