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Centro di Ascolto Caritas di Varallo: incontro e accoglienza anche in era Covid

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«“Se la fede ci fa essere credenti e la speranza ci fa essere credibili, è solo la carità che ci fa essere creduti”». Don Giorgio Borroni, direttore della Caritas diocesana di Novara, cita don Tonino Bello per indicare lo stile dei Centri di ascolto Caritas: luoghi la cui funzione è quella di incontrare, accogliere, ascoltare e prendere in carico le difficoltà e le fragilità delle persone rispettando, senza pregiudizi e prevaricazioni, le storie di vita incontrate».
I volontari del Centro di Ascolto Caritas UPM24 iniziano così il loro racconto delle attività che portano avanti.
«Nel Centro di ascolto della Parrocchia di Varallo» scrivono «cerchiamo di vivere la prossimità, persona per persona, in un percorso individualizzato e non standardizzato dove ognuno possa seguire un suo percorso ed esprimere le sue risorse attraverso la realizzazione di progetti, finanziati grazie a donazioni della comunità cittadina e grazie alla redistribuzione dei fondi 8×1000, come quelli ideati per l’anno in corso e attualmente in fase di realizzazione nonostante la situazione di emergenza che stiamo vivendo con fatica e insicurezza. Tra i numerosi progetti avviati, anche “Metti un giorno in oratorio” di sostegno scolastico e non solo».
«Abbiamo iniziato con una chiacchierata fra mamme», spiegano la genesi del progetto «con lo scambio di un sogno e la proiezione del futuro delle nostre bambine. Abbiamo parlato dei loro legami di oggi, delle amicizie, delle frequentazioni e dei risultati scolastici. Eravamo venute a conoscenza di difficoltà nel lavoro didattico che alcuni compagni di classe delle nostre bambine dovevano affrontare. Situazioni che avevano emotivamente colpito le bambine e noi. E così abbiamo deciso di rafforzare e far sentire saldo il legame tra questa bimba e tutte le altre che lo volessero, offrendo l’occasione di giocare e studiare insieme a casa. Abbiamo passato luglio e agosto a giocare allo “Spazio compiti” e a organizzare merende in giardino. Perché allora non trasformare questi pomeriggi in un progetto allargato a tutti i bambini delle elementari che avessero desiderio o necessità di stare con qualcuno a fare i compiti e condividere i pensieri o ripetere la lezione? L’idea è quella di far crescere insieme i nostri bambini, creare legami che vadano oltre le relazioni fra famiglie che si conoscono; di far sì che meno bambini possibili restino ultimi a scuola disamorandosi forse troppo presto dello studio».
In sintesi, per i bambini: attenzione individualizzata, valorizzazione delle proprie capacità e potenzialità, sviluppo di sentimenti positivi; per i genitori: sostegno alla genitorialità, sgravio delle tensioni in occasione dei momenti di studio, creazione di un momento familiare più sereno legato alla disponibilità di tempo libero creata.

Il progetto, concretizzato, «è rivolto agli alunni dell’Istituto Comprensivo Scuola Primaria «Tanzio da Varallo» plessi di Varallo e di Roccapietra, in un’età compresa dai sette agli undici anni. Sono gli insegnanti a informare le famiglie di questo progetto e a chiedere alle famiglie e ai bambini se desiderano partecipare. Possono ugualmente partecipare di propria spontanea volontà i bambini che lo desiderano. I bambini hanno l’occasione di vivere nuove esperienze in un contesto e in un orario diversi da quello scolastico. Cerchiamo di stimolare la voglia di imparare e la curiosità: immaginando che la possibilità di migliorare i propri voti a scuola possa rafforzare l’autostima. Questi bambini scelgono di venire a studiare in oratorio con noi dopo aver passato la giornata a scuola: quindi una scelta consapevole per il momento dei compiti. Da quest’anno abbiamo aggiunto la figura di una educatrice/animatrice dedicata completamente ai genitori che desiderano informazioni sulla gestione dei compiti o che desiderano confrontarsi fra loro. Attraverso incontri mensili dedicati esclusivamente a loro, con particolare attenzione alle mamme, abbiamo cercato di creare un gruppo di conoscenza e confronto dove discutere delle relazioni genitori e figli, delle strategie educative più adeguate e non ultimo della relazione adulto-bambino».

«Teniamo con la scuola un contatto preciso, attraverso la responsabile delle Relazioni Scuola-Famiglia e tenendo informate le insegnanti sulle frequenze dei bambini e fornendo loro se richiesto, le attività svolte; chiedendo sempre loro di segnalarci situazioni e bambini a cui desiderano che ci dedichiamo. Il reciproco supporto e la circolazione delle informazioni sulla nostra attività ci confermano nella nostra intenzione di diventare una presenza costante nel tempo e sempre più integrata con la scuola e le con altre istituzioni. Fino al mese di febbraio di quest’anno siamo stati presenti in oratorio a Varallo (e questo avviene ormai da due anni) due giorni la settimana, il martedì e il venerdì dalle 16,30 alle 18,30 con 25 bambini a pomeriggio, seguiti da due educatrici e due volontari con l’intenzione di aumentare sia il numero delle educatrici che delle volontarie. Sin dall’inizio dell’emergenza che ancora stiamo vivendo, e fino a quando sarà necessario, l’attività in oratorio è stata sospesa e da subito il nostro desiderio e le richieste delle famiglie ci hanno portato a pensare a come operare con modalità alternative. Da metà marzo abbiamo creato un gruppo whatsapp nel quale le mamme possono segnalarci richieste: per esempio la stampa di schede inviate dalle maestre piuttosto che quella di pagine di libri rimasti a scuola. Provvediamo poi noi stessi con l’aiuto di alcuni genitori alla consegna a domicilio del materiale. Non manca, neppure in questa emergenza, il contatto personale. Infatti periodicamente sentiamo telefonicamente i bambini che ce lo richiedono, sebbene siano tutti già contattati dalle insegnanti stesse attraverso videolezioni e chiamate e sebbene la presenza a casa dei genitori sia già di per sé un supporto. Tuttavia ci siamo accorte di come, per alcuni bambini, poter fare i compiti con noi abbia significato proseguire la modalità di partecipazione e di scambio attuata in oratorio. Quasi più uno stare insieme a fare i compiti che non, o non solo, un necessario bisogno di aiuto scolastico. Siamo fortemente motivati a proseguire questo percorso durante l’estate, con le modalità che sarà possibile immaginare e attuare in accordo con le disposizioni di legge, per esempio attraverso incontri in piccoli gruppi (se autorizzati) o continuando con i contatti telefonici. Grazie a progetti come questo e a quello di sostegno economico “Apri il cuore alla solidarietà”, che prevede la distribuzione alle famiglie di buoni spesa, sostegno al Banco alimentare, pagamento di bollette, affitti e di spese farmaceutiche, la Caritas parrocchiale rimane unita alla comunità di Varallo augurandosi di poter presto ritornare, in sicurezza, a incontrarci e abbracciarci».

 

Immagine di repertorio

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