Attualità
Che bella la Cecca Anna!
VARALLO – Una coppia reale nuova di zecca, quella del carnevale varallino, e se per la Cecca – che ogni anno cambia e la cui identità viene svelata, dopo ampia e divertente attesa, durante il ballo in suo onore – è cosa nota e rappresenta una consuetudine, per il Marcantonio è diverso.
Che bella la Cecca Anna!
Trascorsi cinque anni di regno varallino, Gianni Nettis ha, pur a malincuore, rassegnato le sue dimissioni. Il testimone (e che testimone!) è passato nelle mani (sulle spalle, sulla testa, insomma: addosso) di Simone Berardi, da 18 anni attivo in ambito carnevalesco avendo ricoperto più mansioni.
Il Simo ha esordito nei panni di Sua Maestà Marcantonio la sera di sabato 11 quando, nella palestra «Italo Grassi», ha esordito con lui tutto il gruppo mascherato ma soprattutto la sua Cecca. E vedere che era proprio lei, la Regina del carnevale varallino, è stato per molti una grande, doppia emozione: l’aperto sorriso di Anna non può che conquistarti e poi, ecco, un passaggio naturale: quello di correre col pensiero e la nostalgia al papà Daniele, indimenticabile anima di tante edizione dal carlavée e che ricordiamo con gratitudine e affetto.
Una bellissima coppia, quindi, alla quale, in una splendida atmosfera di festa e di allegria, sono subito andati le congratulazioni e gli applausi calorosi dei tanti presenti al Ballo.
E il Marca e la Cecca la gente è tornata numerosa a vederli e a seguirli il giorno dopo, la domenica 12, per quando era in programma la cerimonia di consegna delle chiavi.
Prima il raduno, a Parco d’Adda, degli oltre duecento gruppi mascherati interventi, poi la partenza della lunga e coloratissima sfilata con Marcantonio che, esattamente come era successo nel 1905 (Cleto Imazio nei panni del primo Marca in assoluto), ha fatto il suo ingresso «scortato» da due asinelli e con la Cittadina a solennizzare l’incedere del lungo e vociante corteo.
Quindi, come avviene da tanti anni contribuendo a creare non soltanto aspettativa ma anche spiccata curiosità e coinvolgimento diffuso in tutta la vasta platea, la discesa di ogni gruppo, rigorosamente presentato agli astanti dallo speaker, lungo la scalinata di San Gaudenzio.
Sul palco, infine, l’atto «istituzionale» che ha dato il via al Regno di Marcantonio su Varal e i Varalìn: la consegna delle chiavi da parte del sindaco Pietro Bondetti appunto al suo omologo carnevalesco.
«Sono sempre pieno di impegni» ha detto il Pietro al Marca, «quindi ti lascio volentieri prendere il mio posto alla guida della città sicuro e certo che farai molto bene».
E poi i tradizionali scambi d’omaggi con la tradizionale e spiritosa goliardia. E così il primo cittadino ha portato in regalo al Marca «la prima pietra» (alla quale il Processo di questo carnevale 2025 è largamente ispirato): «Va bene la prima ma l’importante è che sia l’ultima, pietra». E, a conferma che la nuova palestra comunale in costruzione nel Parco della Consolata (anche PalaCarlavée, come la chiama spesso Bondetti) sarà effettivamente portata a termine per poi servire allo scopo, le parole del presidente della Provincia Davide Gilardino intervenuto per un saluto: «Le opere saranno completate e la struttura aperta al pubblico».
«Il Comune di Varallo fa tante cose» ha proseguito il sindaco nella sua apologia dell’azione amministrativa. «E per dimostrartelo, caro Marcantonio, ti offro questo biglietto di ingresso per partecipare all’inaugurazione del rinnovato asilo nido. Non solo, aggiungo poi che dovresti veramente dare una mano alla promozione della nostra meravigliosa città, quest’anno tra l’altro Capitale Europea dello Sport, dei musei, della Pinacoteca. Voglio ricordare a qualche anno di distanza la splendida mostra su Gaudenzio. Sarebbe molto molto bello e interessante allestirne una anche sul Tanzio. Non solo: un varallese appassionato di arte possiede una straordinaria collezione di opere dei Macchiaioli che ha già esposto, con notevole successo, a Trieste. Si è messo a disposizione per fare la stessa cosa qui a Varallo, nella sua città: bisognerebbe cogliere questa grande opportunità».
Poi è toccato al Marca ricambiare i presenti del sindaco. Che, insieme al suo vice Botta, pare verrà scritturato dal regista De Laurentis in vista di una nuova puntata de «Le Comiche»: «Quando ad agosto è partito il treno per Lourdes e ti abbiamo visto salire a bordo, tutti ci siamo detti “Oh finalmente anche il sindaco in pellegrinaggio!”. Pochi km dopo la scoperta: a Borgosesia eri già sceso».
Omaggio successivo: un mocio con secchiello abbinato «per dare una vigorosa ripulita alla statua di Vittorio qui in piazza». «La richiesta in Soprintendenza l’abbiamo avanzata» ha chiarito Bondetti, «ma i tempi della burocrazia sono lunghi». Infine, dal Marca una calcolatrice «coi numeri grossi» che il sindaco dovrà consegnare agli impiegati comunali con il compito di occuparsi dei bandi «perché spesso non tornano i conti».
Qualche battuta ancora, poi i saluti alle maschere intervenute e, appena sotto il palco davanti alla piazza, il via alle danze aperte da Marcantonio e Cecca cui si è poi unito tutto il Gruppo Mascherato: il gran ciambellano Andrea Guidi, il capo delle guardie Lorenzo Belgrano, le guardie Stefano Baladda, Alberto Pedretti, Simone Sagliaschi, Alessandro Garlanda, le damigelle Iris Termignone, Nicole Galatis, Lucrezia Gianina, Giulia Cucciola, i dignitari Giacomo Frigiolini e Simone Falmenta.
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