Attualità
“Ci può dare due michette, per favore? Abbiamo fame”
La notizia che sto per raccontare ha quasi dell’incredibile, cari lettori, ma è pura verità. In questo periodo di pandemia storie così le ascoltiamo talvolta alla televisione e ci sembrano «lontane». Invece questa vicenda è accaduta in Valsesia e precisamente a Borgosesia.
Qualche giorno fa una donna e suo marito si sono recati in un negozio di alimentari in città. Lui è rimasto fuori, forse per seguire le disposizioni sul «distanziamento sociale», forse perché non aveva il coraggio di ascoltare la richiesta che la moglie di lì a poco, con voce gentile e compassionevole, avrebbe rivolto all’esercente: «Scusi, per favore, può darmi due michette? Io e mio marito abbiamo fame». La commerciante, che conosce la coppia, residente a non molta distanza dal negozio, esterrefatta ha preso un sacchetto e vi ha messo quattro panini. La signora si è rifiutata di averne così tanti e ne ha voluti solo due.
L’esercente ha offerto altri prodotti: pizza, tonno, prosciutto… le risposte sono state tutte uguali: «No, grazie, bastano due michette».
Preso il sacchettino, la donna è uscita e si è allontanata sottobraccio al marito.
Questa è la storia di una mattina borgosesiana al tempo del Coronavirus, una storia su cui si potrebbero costruire molte congetture, dire tante cose. Si potrebbe sottolineare il contrasto fra una città che appare «benestante» e la condizione di indigenza di quella coppia, oppure evidenziare il dignitoso comportamento di quei due signori: chi avrebbe voluto approfittare della situazione avrebbe chiesto di più o almeno accettato quanto era stato offerto… non si sarebbe certo limitato a quei due piccoli pezzi di pane. Più volte abbiamo chiesto alla commerciante se avesse avuto qualche dubbio sul comportamento della donna, ma la risposta è stata sempre negativa, un no deciso e sicuro: lei ha visto quegli occhi tristi nel dover chiedere, ma sinceri.
Luisa Lana
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