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Coronavirus: al via in Piemonte l’utilizzo dei test rapidi

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In Piemonte inizia è iniziato da ieri, mercoledì 21 ottobre, l’utilizzo dei test rapidi per individuare le persone positive al Coronavirus: a renderlo noto è stato il presidente della Regione, Alberto Cirio, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche gli assessori alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, e alle Politiche sociali, Chiara Caucino, e il commissario dell’area Giuridico-Amministrativa dell’Unità di Crisi, Antonio Rinaudo.


La dotazione complessiva è di
2,4 milioni di test, frutto di una gara indetta in estate insieme alla Regione Veneto: 1 milione è stato già acquistato (600 mila dal Dirmei e 400 mila dalle aziende sanitarie), il resto è stato già ordinato.


La consegna della prima fornitura da un milione si concluderà la prossima settimana e 164.000 test sono già stati consegnati in queste ore sul territorio (50.000 alla Città della Salute di Torino, 19.000 all’Asl Città di Torino, 2.000 alla TO5, 900 alla TO3, 1.000 al San Luigi di Orbassano), 59.000 a Cuneo, 15.000 ad Asti, 13.500 ad Alessandria, 2.000 a Biella, 1.600 a Novara, 300 a Vercelli, mentre i primi quantitativi per il VCO sono in consegna nei prossimi giorni.


“Saranno impiegati – ha illustrato il presidente Cirio – per testare
casi sospetti di Covid, negli ospedali e nei pronto soccorso, per screening nelle scuole e nella Rsa e residenze per anziani, oltre che sul personale sanitario, sulle forze dell’ordine, negli uffici giudiziari e nelle Prefetture. Se qualcuno risulterà positivo entrerà in isolamento e sarà sottoposto al tampone molecolare per la conferma della positività, con tempi più veloci perché il sistema dei laboratori, grazie ai test rapidi, dovrà analizzare meno tamponi. Chi otterrà esito negativo potrà invece riprendere la sua normale attività e il risultato sarà inserito sulla piattaforma Covid. Posso dire con orgoglio che siamo tra le prime Regioni in Italia ad aver predisposto un programma così strutturato”.


Il test rapido potrà essere richiesto anche da ogni cittadino che voglia sottoporsi a questo accertamento: dalla prossima settimana potrà essere
prenotato in farmacia (a un costo fra i 30 e i 45 euro), che poi invierà un infermiere al domicilio, o presso i laboratori pubblici e privati riconosciuti dalla Regione.


Particolare attenzione sarà dedicata alle Rsa e residenze per anziani: “È stato concluso un lavoro di cui sono orgoglioso – ha dichiarato il presidente Cirio – che ha ottenuto l’assenso delle rappresentanze datoriali e costituisce l’ossatura di questo piano, insieme alla scuola, per la parte pubblica: da domani alla fine di gennaio ogni 15 giorni i 60.000 ospiti e dipendenti di ogni struttura saranno sottoposti al test rapido, grazie al supporto operativo dei distretti sanitari e della Protezione civile”.
“Queste strutture – ha sottolineato l’
assessore Caucino – devono sentirsi protette e tutelate, e il piano conferma l’attenzione che abbiamo nei loro confronti”.

L’assessore Icardi ha invece affermato che “si sta chiudendo anche un accordo per dare ad ogni medico la possibilità di effettuare, a spese del sistema sanitario regionale, il test rapido in studio, in ambulatori distrettuali, nelle Case della Salute o negli ambulatori aggregati”.

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