Attualità
Cravagliana: «Con te se ne va un pezzo di cuore della nostra comunità… »
CRAVAGLIANA – Ciao Ida…
L’anno appena iniziato ha portato un dolore profondo che ha toccato tutti noi. Cara Ida, hai terminato il tuo pellegrinaggio terreno: con te se ne va un pezzo di cuore della nostra comunità. Sei stata una donna forte, determinata, coraggiosa, con uno spirito eclettico dai molti interessi: dalla cucina al ricamo al giardinaggio, dalla musica al teatro.
Hai ricevuto tanti talenti che hai saputo far fruttare in tutti i campi. Piante e fiori del tuo giardino, che curavi con passione e dedizione, erano un’opera d’arte che incorniciava e impreziosiva la tua bella casa. Eri amante dell’opera, passione che ti aveva trasmesso, come raccontavi, l’insegnante Elisa Rinotti.
Tu e il tuo amato marito Adriano avete fondato una compagnia teatrale e siete diventati protagonisti indiscussi di commedie brillanti, portando il buonumore e il sorriso in tutta la Valsesia, regalando spassose serate di ilarità e spensieratezza. Eravate richiesti ovunque per la vostra bravura che rivelava un talento innato, ma dietro il successo e gli applausi si celavano ore di prove e sacrifici. Avete regalato alla comunità il dono più prezioso: il vostro tempo.
In campo religioso avete creato, con vostra figlia Anna, un coro parrocchiale formato da un gruppo di coristi unito e collaborativo, che ha reso solenni le festività: «Chi canta prega due volte».
Ci mancano tanto le persone come voi, con un radicamento profondo al territorio, alla sua cultura, alle sue tradizioni. Vi siete impegnati in modo egregio per il bene della comunità, attualizzando la storica frase di John Kennedy: non vi siete mai chiesti cosa poteva fare il paese per voi, ma cosa potevate fare voi per il paese…
E avete fatto tanto.
Dopo la perdita del tuo amato marito la tua vita è cambiata ma hai continuato a lavorare instancabilmente, arrivavi ovunque, perché avevi nel cuore la gioia del fare. Sei diventata nonna e poi bisnonna e hai trasmesso valori importanti ai tuoi cari, lasciando loro un prezioso esempio di vita; sei stata una luminosa testimonianza di forza, positività e fede. Voglio ricordare l’aiuto e la disponibilità costanti, ma soprattutto l’amicizia sincera che ti legava ai miei genitori: grazie, Ida, per la compagnia nei pomeridiani salotti con mamma e zia Felicina. E ora voglio pensarti libera dagli acciacchi, nel giardino fiorito dell’eternità, a cantare insieme agli angeli, le lodi al Signore nel coro del Cielo.
E da Lassù risuonerà forte un «grazie» alla tua amatissima figlia che ti ha amorevolmente assistita e coccolata in questi ultimi anni.
Cari familiari, in questo momento di dolore possano esservi di cristiana consolazione le parole di S. Agostino: «Signore, non ti chiediamo perché ce l’hai tolta, ma ti ringraziamo per avercela data».
Rita
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