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CRI comitato di Borgosesia, nella sede di Varallo sono ripartiti i corsi di cucito e maglieria

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VARALLO – Dal 2012 il Comitato CRI di Borgosesia organizza nella postazione CRI di Varallo, corsi di cucito con l’obiettivo di contribuire a ridurre l’esclusione sociale, offrendo a circa centosessanta donne, questo è il numero di coloro che in questi anni hanno frequentato i corsi, l’opportunità di acquisire una professionalità da spendere per inserirsi, o reinserirsi, nel mondo del lavoro: alcune di loro hanno infatti trovato un’occupazione, altre sono diventate volontarie CRI. Dopo l’iniziativa varallese il Comitato Nazionale CRI chiese a tutti i Comitati di promuovere progetti di inclusione lavorativa.

La prima sarta che accettò l’incarico di insegnare, e si prestò del tutto gratuitamente, fu Bruna Rover, varallese, Eccellenza Artigiana, con una vasta esperienza iniziata in Svizzera, a Basilea, e all’attivo raffinate sfilate. I luminosi locali laboratorio dove si svolge il corso, sono intitolati all’indimenticabile Signora Elena Nathan Loro Piana, che fondò il Comitato CRI di Borgosesia e contribuì generosamente a supportare ogni iniziativa.

A ottobre di quest’anno è iniziato il nuovo corso di cucito, senza limiti di età, ma riservato a donne senza lavoro, di dodici lezioni settimanali: lo frequentano tredici donne, delle quali due si erano iscritte al corso organizzato nel 2020, subito chiuso a causa della pandemia. Ad ogni iscritta al corso di cucito vengono messi a disposizione un kit cucito, fili, stoffe, bottoni e naturalmente una macchina da cucire: l’insegnante deve saper essere sarta, stilista, cucitrice, ma anche psicologa, per intuire le difficoltà e aiutare a superarle.

Il corso è gestito da una sarta professionista, Angela Maltese, di Pray, che si fregia dell’Eccellenza Artigiana: “E’ un gruppo che segue benissimo: alla quarta lezione siamo già al cartamodello di una gonna che verrà realizzata”. I passaggi più delicati di ogni lezione vengono filmati e poi condivisi sul gruppo, in modo da poterli “ripassare” a casa.

Quest’anno è nato anche un nuovo progetto: “Fili colorati”, un mini corso di cucito, attivato presso l’Istituto Comprensivo delle Scuole Medie di Quarona, frequentato da quarantasei alunni, che sono già riusciti a realizzare eleganti papillons. Apprendere ” facendo” è uno dei concetti della didattica più aggiornata, che, oltre a favorire l’apprendimento di abilità e conoscenze con modalità stimolanti, contribuisce a migliorare la motivazione e l’autostima degli alunni. La signora Angela, grazie alle sue capacità comunicative e alla naturale empatia, insegna anche ai bambini, e ha confermato che è un’esperienza emozionante e molto interessante: “Ogni cosa, se spiegata, diventa facile”.

A novembre è iniziato, presso la sede CRI di Varallo, anche un corso professionale di maglieria e rimaglio industriale: ventisette lezioni settimanali, di tre ore ciascuna, al quale si sono iscritte dodici donne, seguite da un capo tecnico, Renzo Da Rodda – dirigente della Loro Piana, dove seguiva i campionari di maglieria, in pensione da sei anni, che ha insegnato a Biella all’ITIS, in corsi di maglieria finanziati dall’Associazione Industriali: “I ragazzi formati trovano tutti un lavoro”- e da due maestre magliaie, Elsa Rastelli e Patrizia Pagliarini, che gestisce a Quarona una piccola attività di maglieria su misura, ha accolto con entusiasmo la proposta di insegnare, perché: “Per me voleva dire condividere quello che ho imparato da mia mamma, che era magliaia e mi ha tramandato questa passione, dando un futuro ad un’attività artigianale che si stava perdendo”.

Piera Verri, che ebbe l’idea del primo corso, pensando che insegnare a fare piccole riparazioni a domicilio, potesse essere una piccola fonte di reddito per donne disoccupate e con figli piccoli, segue tuttora i corsi e ricorda che l’idea di un corso di maglieria nacque a Francesco Tramontini, responsabile del marketing presso Loro Piana, che in occasione di una visita ai laboratori, vide due macchine da maglieria e disse che quel tipo di professionalità era richiesto dalle aziende del territorio: fu l’inizio di un nuovo progetto impegnativo, avviato nel 2018, con l’adesione di dieci donne.

Il corso di quest’anno è iniziato offrendo le basi teoriche sui materiali, il loro utilizzo e le caratteristiche, si proseguirà insegnando a creare maglie, realizzandole fino alla fase finale di confezione, che è molto delicata, perché richiede attenzione alla qualità e cura dei dettagli, operazioni che danno valore alla qualità. Attraverso visite in azienda si mostrerà come si lavora e si avranno informazioni sul lavaggio, la manutenzione e l’etichettatura dei capi. Le donne che hanno scelto di frequentare il corso, di età compresa tra i ventidue e i quarantacinque anni, sono molto motivate, si pongono l’obiettivo di imparare a realizzare un capo finito e di poter lavorare: per alcune si tratta di un inserimento, per altre di un rientro. Il corso potrebbe anche essere l’occasione per avviare un lavoro autonomo a casa: una micro-attività di finitura.

Entrambi i corsi rappresentano anche un importante momento di socializzazione, essendosi creato un clima piacevole di grande collaborazione: ogni lezione prevede sempre un momento di pausa per un thè e per gustare i dolci che, a turno, le signore preparano.
Questi due corsi di inclusione lavorativa hanno permesso al Comitato CRI di Borgosesia di entrare nel progetto nazionale LISA # lavoro inclusione sociale autonomia#, finanziato dal Ministero del Lavoro e dalla CRI nazionale, una piattaforma per ricercare un lavoro, dalla quale le aziende “pescano” per trovare la manodopera specializzata della quale hanno bisogno. In Italia si sono costituiti ventuno Presidi Nazionali LISA: il Piemonte è rappresentato dal Comitato di Borgosesia e dal Comitato di Susa.

 

Piera Mazzone

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