Attualità
Don Florindo Piolo ricordato anche nel libro fotografico di Giuliana Airoldi
“Quel fantastico carnevale del 1972. A Isolella Sesia”, il libro fotografico di Giuliana Airoldi, presentato a Isolella, presso il Centro Incontro Ricreativo e Culturale “Dottor Angelo Comola”, sabato 6 ottobre, ci restituisce tre immagini del sacerdote serravallese Don Florindo Piolo, che fu parroco nel paese e morì l’anno successivo.
Don Florindo era nato a Serravalle nel 1898, si diplomò maestro nel 1919, venne ordinato sacerdote nel 1923, in soli sei anni riuscì a creare dal nulla la Casa di Riposo nel suo paese natale, inaugurata il 19 luglio 1942, che gli stata intitolata il 14 aprile 2007, istituì il Museo di Storia, d’Arte e d’Antichità, inaugurato il 4 novembre 1960, oggi gestito dal Comune di Serravalle che gliel’ha doverosamente intitolato. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale Don Florindo fece parte della Missione Pontificia incaricata di accogliere i reduci e gli scampati dai lager a Pescantina, nel Veronese. Fu maestro a Bettole e a Quarona e concluse la sua operosa esistenza come parroco ad Isolella. Sacerdote originale, si dice scherzosamente fosse stato l’inventore dell’autostop, perché per i suoi spostamenti semplicemente si metteva in strada e fermava le macchine che transitavano chiedendo un passaggio, aveva un carattere spigoloso e ruvido, ma sapeva farsi perdonare per la sua grande generosità.
Morì il 2 febbraio 1973 all’Ospedale di Borgosesia: le foto di Giuliana Airoldi, pubblicate nel volume lo ritraggono un anno prima della morte, nell’esercizio della missione di Pastore in mezzo alla sua Comunità, fotografato mentre sta benedicendo i pentoloni con i fagioli e i salamini, il tradizionale cibo dei giorni del Carnevale, prete fra la gente e con la gente.
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