Don Salvatore Gentile, un anno tra i parrocchiani di Valsermenza

Circa un anno fa, per la precisione domenica 28 ottobre 2018, don Salvatore Gentile fece il suo ingresso nelle Parrocchie della Val Sermenza a Boccioleto, Rimasco e Rossa. Volendo classificare i territori secondo un ordine politico amministrativo, l’ambito della sua attività pastorale coincide coi confini di Rossa, Boccioleto, Alto Sermenza e Carcoforo.

Trascorso dunque un periodo ragionevole per potersi conoscere, sentiamo di doverlo ringraziare per aver accettato di venire a vivere tra di noi, condividendo le nostre esistenze e di questo ringraziamo, naturalmente, anche S.E. il vescovo mons. Franco Giulio Brambilla per avercelo donato o, forse meglio, «prestato».
La condivisione, il condividere, «dividere con noi» secondo il messaggio del Vangelo, crediamo sia quanto il «nostro» don Salvatore stia quotidianamente declinando nella sua permanenza in Val Sermenza, percorrendone, non solo metaforicamente, i sentieri montani e mettendo sempre al primo posto Gesù Cristo.

Consapevoli della fortunata congiuntura che ha permesso alle nostre comunità di avere ancora un parroco tutto per sé, cosa niente affatto scontata, riconoscenti per questo dono, condividiamo un pensiero del priore della Comunità di Bose, Enzo Bianchi, che riteniamo appropriato per il nostro parroco: «Donare è un’arte che è sempre stata difficile: l’essere umano ne è capace perché è capace di rapporto con l’altro, ma resta vero che questo “donare se stessi” – perché di questo si tratta, non solo di dare ciò che si ha, ciò che si possiede, ma di dare ciò che si è – richiede una convinzione profonda nei confronti dell’altro. Ma il dono all’altro – parola, gesto, dedizione, cura, presenza – è possibile solo quando si decide la prossimità, il farsi vicino all’altro.
Il coinvolgersi nella sua vita, il voler assumere una relazione con l’altro.
Allora, ciò che era quasi impossibile e comunque difficile, faticoso, diviene quasi naturale, perché c’è in noi, nelle nostre profondità la capacità del bene: questa è risvegliata, se non generata, proprio dalla prossimità, quando cessa l’astrazione, la distanza, e nasce la relazione». Grazie don, per questo pezzo di strada assieme!

L’Unità Parrocchiale della Val Sermenza