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«E’vviva la Valmastallone», 48 progetti che giocano la carta del Recovery Plan

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Sono 48 i progetti, per un importo complessivo di quasi 145 milioni di euro, suddivisi per Comune, confluiti in uno «sovracomunale» a carattere unitario e rientrati nel Next Generation Vercelli, documento condiviso dall’intero territorio provinciale, già consegnato dal presidente Eraldo Botta e dal suo vice Pier Mauro Andorno al Governatore del Piemonte Alberto Cirio: è a questa progettualità corale che anche le nostre valli affidano la scommessa sul Recovery Plan.

«E’vviva la ValMastallone – La montagna nell’era post covid»: questo è il marchio col quale i paesi coinvolti, anche insieme ai «cugini» della Valle Anzasca (Bannio Anzino e Valle Strona: il documento contiene la pianificazione di collegamenti stradali intervallivi), si presentano e presentano le loro esigenze: «Le priorità di riferimento del progetto» dicono i proponenti «sono quelle finalizzate allo sviluppo di tutto il territorio. Da qui la “riunione” delle istanze di tutti i Comuni per poi farle convergere in un unico grande progetto mirato alla rinascita della Val Mastallone».

Si mira così a sostenere l’insediamento di nuove realtà ricettive, incentivando la riconversione di quelle esistenti e creando così nuovi posti di lavoro, a favorire il miglioramento dell’impronta derivante dal turismo sostenibile e ad attenuare l’impatto socio economico derivato dalla crisi sanitaria tuttora in corso.

«La montagna e la natura della nostra Provincia» si legge nella scheda descrittiva degli interventi inseriti nella progettualità «sono state e sono tuttora rifugio per chi vive nelle metropoli, ma a quanti ci scelgono e ci riscoprono vanno garantiti tutti i servizi essenziali per poter svolgere la loro professione e per il comfort. La nostra è una proposta innovativa che punta al potenziamento infrastrutturale, cercando di aprire gli orizzonti oltre i confini amministrativi, anche con la realizzazione di collegamenti intervallivi: da Rossa [il progetto “Di Valle in Valle” è già in fase di concretizzazione – ndr] e, passando da Cervatto, Cravagliana, Fobello Rimella, si desidera raggiungere la Valle Anzasca e quindi Bannio Anzino, Campello Monti, Sambughetto-Vallestrona»

Gli interventi sulla viabilità sono la base del sistema di sviluppo che si prospetta» leggiamo ancora nel documento, «ma devono essere affiancato da altri investimenti: sulle energie rinnovabili, sui servizi, sul miglioramento delle borgate, sull’avvio di nuove attività strettamente legate al territorio, attività agrosilvopastorali e quelle attività al turismo».
La progettualità sulla Valmastallone unisce e integra, nell’ottica appunto di una visione comune di sviluppo e di crescita socio economica (in scala minore, naturalmente, ma è proprio quello che ha fatto la Provincia di Vercelli con tutti i Comuni), alcune delle proposte presentate dai singoli Comuni.

In sostanza, con «E’vviva la Valmastallone» si propone: un nuovo approccio alla natura associando l’aspetto culturale naturalistico a quello dell’avventura del quale il turista è alla ricerca, e quindi valorizzazione di aree naturalistiche quali il percorso del Mastallone e dei suoi affluenti, il bosco di protezione (contro le valanghe ) a Villa Superiore di Rimella, il Piano delle Fate a Cravagliana; zip line, bob estivo, pratica del trekking e della mountain bike; riqualificazione dei beni culturali, chiese, musei, borgate alpine; garantire i servizi essenziali (investimenti sugli ambulatori medici, la Farmacia Mobile, digitalizzazione, wifi, efficientamento delle piazzole per elisoccorso); creazione di nuovi posti di lavoro con riferimento alla previsione di una nuova stalla e al progetto che intende riattivare la produzione agricola sui terreni presenti in valle; in generale, creare futuro, incentivare gli investimenti privati, contrastare lo spopolamento e favorire il ripopolamento.

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