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Fai un GIRO in Biblioteca a Varallo

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VARALLO – Il Giro d’Italia è una corsa a tappe, maschile, di ciclismo su strada professionistico, che si svolge annualmente lungo le strade italiane: quest’anno il Giro è passato dalla nostra Valle (Mera era sede di tappa), accolto con grande entusiasmo: anche nei paesi dove i ciclisti non sarebbero fisicamente transitati, sono stati preparati addobbi e scenografie ciclistiche, perché questo momento era percepito come unico e prezioso “Foglio rosa” per una Valsesia che riparte con entusiasmo.

Istituito nel 1909 su idea dei giornalisti Tullo Morgagni, Eugenio Camillo Costamagna e Armando Cougnet, l’arrivo del Giro è il più delle volte posto a Milano, città dove ha sede La Gazzetta dello Sport, il quotidiano sportivo che organizza la corsa sin dalla sua istituzione. Proprio il colore delle pagine della Gazzetta, il rosa, caratterizza dal 1931 la maglia del ciclista primo in classifica, anche per questo motivo il Giro è noto come “Corsa rosa”.

Il record di vittorie al Giro è condiviso da tre ciclisti, ognuno con cinque vittorie: gli italiani Alfredo Binda, vincitore tra il 1925 e il 1933, e Fausto Coppi, vincitore tra il 1940 e il 1953, e il belga Eddy Merckx, che vinse tra il 1968 e il 1974. Per quel che riguarda le vittorie di tappa, il record appartiene al velocista italiano Mario Cipollini, che nell’edizione del 2003 riuscì a superare il record di 41 vittorie che dagli anni trenta apparteneva ad Alfredo Binda; a quest’ultimo rimangono i record di vittorie di tappa in una stessa edizione, 12.

La bicicletta per me è un normale mezzo di locomozione: la mia prima Graziella arrivò in occasione della Comunione e gira ancora a Varallo, al servizio della Biblioteca, rivisitata in color argento. Con la collega Valentina abbiamo cercato tra le raccolte bibliografiche qualcosa sul ciclismo e sul giro d’Italia in particolare: la scoperta è stata che c’erano tantissimi libri, da quelli più tecnici, alle biografie dei campioni, a libri fotografici, ma soprattutto che la due ruote a trazione umana, è entrata anche nella letteratura. Da Dino Buzzati: Al Giro d’Italia, le cronache del grande scrittore al seguito del Giro come inviato del Corsera, a Gianni Brera: Coppi e il diavolo, a Aili e Andres McConnon: La strada del coraggio, il primo libro ad aver raccontato in maniera dettagliata come Gino Bartali salvò la vita a centinaia di ebrei, a un bellissimo libro per ragazzi di Tommaso Percivale: Più veloce del vento, che racconta l’incredibile storia di Alfonsina Strada.

Come dimenticare: “Il ciclista illuminato” di Roberto Piumini, l’epopea di Zugalà, un corridore ciclista non più giovane, che si rende conto all’improvviso che il tempo dei sogni di vittoria è ormai perduto. Decide perciò, senza amarezza, di disertare, imboccando la prima discesa che gli si fa incontro.

Leo Pagani, un lettore, artista e ciclista, ci ha prestato, da esporre in vetrina, due suoi cimeli preziosi: il cappellino rosa autografato da Saronni e una caricatura d’Autore del Pirata (al quale è stata dedicata una bellissima mostra a Palazzo D’Adda: Te lo ricordi Marco?, purtroppo durata solo tre giorni), ma anche una ruota super tecnologica per concezione e materiale e l’indispensabile caschetto aerodinamico, che protegge in caso di cadute.

Tutti i nomi dei “protagonisti” che hanno trionfato al Giro dal 1999 vengono incisi sul “Trofeo senza fine” – composto da una barra di rame bombata, piegata a spirale, che si eleva dalla base in cerchi sempre più ampi – che viene consegnato al vincitore.

E dietro? Ci sono tutti gli altri, i gregari, gli sfortunati, le “maglie nere”, non sono meno importanti, perché raccontano la storia dei perdenti. Poter un giorno raccontare a figli, o nipoti: “Quell’anno sulle strade del Giro c’ero anch’io”, vuol dire aver contribuito a scrivere un pezzetto della Storia di questo nostro Paese. Spingi me sennò bestemmio. Storie di ultimi: maglie nere, lanterne rosse e fanalini di coda di Marco Pastonesi, ricorda il “mito Malabrocca”, l’eroe del traguardo mancato, che andava sempre alla conquista del disonore e del ritardo.

Grazie agli organizzatori, agli amministratori di ieri e di oggi, che da anni hanno preparato questa tappa valsesiana che ci ha trasformati per un giorno da: Valle più verde d’Italia in una Valle rosa, a coloro che hanno garantito la sicurezza pensando proprio a tutto, a chi ha partecipato fisicamente, con il cuore e con la fantasia, come i “ferratisti rosa” della Falconera.
Adesso venite a fare un “Giro” in Biblioteca.

Piera Mazzone
Direttore Biblioteca Civica “Farinone-Centa” di Varallo

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