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Ricordando il caro Franco Orgiazzi

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Ricordando il caro Franco Orgiazzi

Riceviamo e pubblichiamo il ricordo di Franco Orgiazzi.

Ricordando il caro Franco Orgiazzi

Caro Franco, ci hai lasciato anche tu, in un 2025 di lutti per la nostra piccola comunità di Brugarolo. Con tuo fratello Aldo e il Bruno, miei coetanei, ho trascorso la mia spensierata fanciullezza. Tu non partecipavi alle nostre scorribande ma, come fratello maggiore di due anni, vigilavi però ci lasciavi divertire e combinare marachelle.

La vita ti ha portato, come tanti valsesiani, lontano, dove ti sei distinto per professionalità, competenza e signorilità nei migliori ristoranti di Torino e in altri posti prestigiosi. L’amore per il tuo paese natìo ti ha portato a incarichi importanti come quello di sindaco di Cravagliana negli anni ’80. Sei stato anche articolista preciso e puntuale sui problemi della nostra Valmastallone, ancora l’anno scorso a giugno avevi scritto un appello per la riqualificazione del teatro a Cravagliana: «Cravagliana per la sua antichissima storia e la sua magnifica pieve merita un teatro sede di cultura e convivialità».

Dall’inizio del 2000, quando io e mio marito Silvano eravamo in paese, al ritorno dal tuo orto vicino alla chiesa di San Giacomo ti fermavi a chiacchierare con noi. Erano momenti piacevoli e rilassanti, il gusto della conversazione tra amici che ora non esiste più. Per tanti anni sei stato nel Direttivo del nostro Gruppo Sportivo proponendo sempre idee concrete, fattibili, attento al territorio e alle nostre radici.

E’ stata tua la proposta dell’illuminazione del campanile della chiesa di San Giacomo a Brugarolo e del campanile della parrocchia a Brugaro entrambe realizzate, conscio che il campanile è il primo simbolo di un popolo. Per tuo suggerimento è stata ripulita la targa del parroco teologo cav. Rizzetti che nel 1880 donò l’orologio al campanile di Brugaro.

L’ultima tua richiesta, lo spostamento della stele del grande artista scultore Giacomo Ginotti (Brugaro 1845-Torino 1897) in un luogo visibile e di passaggio verso Brugaro, non l’hai vista con i tuoi occhi terreni, ma ti prometto che la vedrai dal cielo a fine luglio, e sorriderai. Ricordo che Giacomo Ginotti è stato allievo di Vincenzo Vela.

Alcune sue opere si trovano al Museo d’Orsay a Parigi e alla GAM di Torino. Era un piacere pacato e dolce parlare con te anche nell’ultimo anno, consapevole della tua grave malattia, eri comunque sempre sereno. Le ultime parole che mi hai detto al telefono e che mi hanno commosso sono state «spero di vivere fino a quando la mia nipotina Camilla di 11 mesi mi chiamerà nonno». Cari Angelo e Carla, vi siamo vicini nel vostro dolore, ringraziamo il Signore di avercu dato un caro carissimo amico come Franco.

Donata Bogliani,
presidente G.S. Brugarolo

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