Attualità
Gattinara, uno sportello per aiutare le donne vittime di violenze e due appartamenti per emergenza abitativa
Sarà attivato a Gattinara, entro la primavera, un nuovo servizio per aiutare le donne vittime di violenze.
Il consorzio Socioassistenziale C.A.S.A. di Gattinara attiverà, entro la prossima primavera, uno sportello per aiutare le donne vittime di violenze e avrà sede nel consultorio del presidio sanitario di Corso Vercelli (Ex ospedale San Giovanni Battista), mentre il Comune ha messo a disposizione due appartamenti per una prima e temporanea accoglienza in situazioni di emergenza.
Il Comune ha sottoscritto una convenzione con il Consorzio C.A.S.A. della durata di 2 anni per l’utilizzo dei due appartamenti, che rappresentano comunque una sistemazione provvisoria, in caso di emergenza abitativa o ad esempio, in attesa di occupazione per la donna vittima di violenza. Un appartamento, quello confiscato alla mafia, si trova in via Faglia, mentre il secondo in piazza Molino. Tuttavia tali strutture, come era già stato previsto, rimangono disponibili anche per mamme e papà separati in difficoltà. Lo sportello di Gattinara, primo in Valsesia e secondo in provincia dopo quello di Santhià, va a rafforzare la rete contro la violenza sulle donne. Allo sportello ci saranno operatori specializzati e volontari per i quali è previsto un corso di formazione specifico. Gli addetti effettueranno un primo ascolto, indicando alle vittime il supporto necessario. Saranno, infatti, disponibili assistenti sociali, educatori, con competenze specifiche psicologi, medici e legali. Se la donna non è in grado di affrontare le spese sarà tutto gratuito. È bene sottolineare che gli sportelli non rispondono al principio di territorialità, pertanto ci si può rivolgere a qualsiasi centro. «Con questo nuovo servizio – spiega il Sindaco di Gattinara Daniele Baglione – andiamo a coprire un’area significativa del territorio che prima era priva di servizi di questo tipo. Stiamo colmando così una lacuna. Gattinara è un centro importante e siamo felici di poter collaborare su un tema così delicato con il Consorzio C.A.S.A. che si è dimostrato sensibile al problema. Stiamo offrendo un servizio che è una presenza silenziosa, discreta, ma allo stesso tempo preparato, efficiente e completo. La presenza di questo servizio che abbiamo voluto attivare insieme sul nostro territorio è il segno di una attenzione ad un bisogno che purtroppo sta assumendo connotazioni sempre più significative e che non sempre riesce ad esprimersi per cultura, per paura, per sottovalutazione. L’unione delle istituzioni e della società civile rende la comunità più forte nel contrasto a una piaga sociale terribile come questo tipo di violenza».
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