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Giornata della Memoria, mostra bibliografica in biblioteca a Varallo

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VARALLO – La Giornata della Memoria in tempo di pandemia non può essere celebrata con presentazioni in Biblioteca, perché è più prudente evitare assembramenti, quindi si è deciso di “affollare” i libri.

La bibliografia sull’Olocausto, sui campi di concentramento, sullo sterminio nazista è immensa: libri, film, documentari, interviste ai Testimoni, diari di Persone deportate. Nelle vetrine e nelle bacheche è esposta una scelta di quanto conservato in Biblioteca, suddividendo il materiale in filoni tematici.

I principali Lager: Auschwitz, Mauthausen, Dachau, Ravensbrick, Belsen, la tragica storia della rivolta del ghetto di Varsavia, l’opera di Primo Levi, il Diario di Anna Franck, di Etty Hillesum e di molte altre vittime, la presenza dei bambini nei campi di sterminio, la persecuzione razziale in Italia, l’utilizzo degli ebrei come forza lavoro per l’industria tedesca, il dopo-lager con i processi a coloro che avevano organizzato e gestito lo sterminio, le ripercussioni psicologiche sui sopravvissuti e molto altro ancora: i libri raccontano a chi sa udire la loro voce nel silenzio del Cortile d’Onore di Palazzo Racchetti.

La mostra sarà visitabile fino al 12 febbraio negli orari di apertura al pubblico della Biblioteca.

Al centro della mostra c’è la rarissima prima edizione di “Se questo è un uomo” di Primo Levi, stampata nel 1947 dalla piccola casa editrice torinese De Silva, diretta da Franco Antonicelli, dopo che il manoscritto era stato rifiutato da Einaudi: Natalia Ginzburg non aveva capito di essere di fronte ad una delle massime testimonianze letterarie su Auschwitz.

La Giornata della Memoria in Biblioteca avrebbe dovuto avere come fulcro l’Albero della Memoria, realizzato dai bambini delle classi III e IV della Scuola Primaria di Varallo, coordinati dalle insegnanti, che hanno attivato il progetto intitolato: “I vetri della memoria” per ricordare e raccontare, creando oggetti dal valore simbolico, utilizzando barattoli di vetro con all’interno piccoli oggetti, o frasi tratte dai libri presenti in Biblioteca, che sarebbero stati appesi ad un albero da esporre nel Cortile della Biblioteca. Ogni bambino avrebbe dovuto realizzare il suo barattolo con una tecnica creativa personale, ma purtroppo, a causa del diffondersi del virus, le classi sono costrette a lavorare da casa, quindi l’installazione sarà collocata nel Cortile d’Onore al rientro in presenza.

Quale miglior luogo della Biblioteca per questa installazione simbolica in cui dei semplici vasetti di vetro, materiale interamente riciclabile, assumono nuova vita come contenitori di memoria?
Aspettiamo questo Albero della Memoria: completerà la mostra che fiorisce nel presente e certo porterà frutti nel futuro.

 

Piera Mazzone

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