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Grande successo di visitatori a Quarona in occasione delle Giornate Fai di Primavera
QUARONA – Grande successo di visitatori a Quarona in occasione delle Giornate Fai di Primavera il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico d’Italia: oltre duemilasettecento passaggi.
Grande successo di visitatori a Quarona in occasione delle Giornate Fai di Primavera
Le due giornate sono state molto ricche ed apprezzate, perché “aprivano” un paese e non un singolo bene, consentendo anche a coloro che non erano valsesiani, di conoscere ed apprezzare la cultura e la storia della Valle, che da settembre 2023 ha ufficialmente come Patrona la Beata Panacea, la pastorella quaronese barbaramente trucidata dalla matrigna.
Il Gruppo FAI della Valsesia ha reso accessibili al pubblico luoghi ed edifici significativi dal punto di vista storico, culturale, religioso ed etnografico, talvolta poco noti, o difficilmente visitabili, grazie alla collaborazione del Comune di Quarona, del Parroco, Don Matteo Borroni, di Franco Cameroni, che ha fatto visitare il suo interessantissimo Museo Etnografico, Ca d’l’Amis, di Enti e Associazioni: Unione dei Comuni Montani, Associazione Apicoltori della Provincia di Vercelli, Galloppini Legnami. La Responsabile del Gruppo Fai, Caterina Gromis di Trana per l’aiuto offerto ringrazia le Associazioni quaronesi: Pro Loco, Gruppo Alpini, AIB, ANPI, AVIS, Comitato San Giovanni, Venerdì Santo, Comitato Carnevale, Anteas ODV, e gli Apprendisti Ciceroni, studenti delle scuole superiori del territorio (Liceo Scientifico Gaudenzio Ferrari di Borgosesia, Istituto Superiore D’Adda e Istituto Alberghiero di Varallo, Istituto Mercurino Arborio di Gattinara, Liceo e Geometri) accuratamente preparati dai loro insegnanti, in collaborazione con i volontari del FAI, coordinati da Maria Caterina Ferro, che si occupa dei rapporti con le scuole.
Per le Giornate Fai di Primavera una piantina cartacea
Ai punti FAI si poteva ritirare una piantina cartacea dei beni aperti. Il percorso iniziava dalla Chiesa Parrocchiale dedicata a Sant’Antonio abate, con gli affreschi esterni ed il pregevole interno con il polittico di Gaudenzio Ferrari, che era a San Giovanni al Monte, la Madonna con Bambino sempre di Gaudenzio, il gruppo ligneo policromo quattrocentesco della Deposizione, il frammento d’affresco quattrocentesco raffigurante la Beata Panacea, proveniente dalla Cappella della Pietà, che fu demolita per far passare la ferrovia. In un locale della casa parrocchiale è ospitato il ricco Archivio Storico, ricostruito e inventariato da Piero Debiaggi, che ospita anche preziosi oggetti d’arte e cartaglorie, provenienti dalle chiese della Parrocchia di Quarona. In Archivio sono conservati anche due cinquecentine ed un interessante: “Traitè sur la cavalerie” del conte Drummont de Belfort, pubblicato a Dresda nel1786, arricchito da tavole xilografiche con schemi di battaglie.
Nella parte bassa del paese è stata eccezionalmente aperta la Chiesa della Beata al Piano, costruita nel Quattrocento, in quella che allora era aperta campagna, nel luogo dove sostò il carro che trasportava il corpo della Beata, ma al quale tale Giuliani negò la sepoltura. Nella chiesa era esposta la “stola della Beata” recentemente restaurata dalle Suore dell’Abbazia Benedettina Mater Ecclesiae di Orta, che racconta gli episodi salienti della vita di Panacea.
La Chiesa di San Giovanni al Monte, poteva essere raggiunta a piedi, o utilizzando i bus navetta che partivano dal piazzale adiacente il Centro Sterna. L’edificio, prima parrocchiale di Quarona sino al 1617, è un unicum in tutta la Valsesia, per il prezioso ciclo di affreschi medievali. Interessante l’antico Battistero esagonale ad immersione. Negli anni Sessanta del secolo scorso l’Ingegner Giorgio Rolandi fu tra i benefattori della chiesa e ne promosse i restauri. Recentemente una nuova campagna di restauri ha prodotto risultati apprezzabili, illustrati dagli studenti. Gli Apprendisti Ciceroni hanno coinvolto i visitatori con il racconto delle vicende costruttive, parlando dei numerosi artisti che hanno arricchito sia la parte interna, che esterna dell’edificio.
Nel centro storico di Quarona è stato possibile visitare il Museo Ca’ d’l’Amis, ideato ed allestito da Franco Cameroni nella sua casa di famiglia, un antico edificio rurale di origine trecentesca, come attesta la data 1334, scolpita su un architrave lapideo. Nel museo etnografico sono raccolti oggetti, attrezzi, macchinari, testimonianze storico-artistiche del mondo valsesiano dell’Ottocento e del primo Novecento.
Villa Zignone, attuale sede del Municipio, che sorge adiacente all’ex lanificio e al fiume Sesia, fu abitata dall’omonima famiglia fino al 1966. Questa elegante dimora signorile costruita all’inizio del Novecento in stile eclettico, è caratterizzata da ampi spazi riccamente decorati, oggi arricchiti anche da testimonianze di arte contemporanea, come nel caso della Sala Consiliare, già sala da pranzo della famiglia, che ospita importanti dipinti del pittore quaronese Ermanno Zamboni. All’esterno della villa, al riparo dell’elegante portico, era stata allestita una mostra di fotografie storiche.
Il FAI si occupa anche della salvaguardia dell’ambiente e quindi nel parco della Villa l’Associazione Apicoltori esponeva i prodotti dell’alveare e telaini vetrati per poter ammirare l’operosità delle api, mentre la fotografa Silvana Mazza esponeva una mostra di fotografie di api e altri insetti bottinatori.
Sempre nel parco di Villa Zignone, domenica 24 marzo era ospite del FAI l’associazione “Natura in città”, che da molti anni opera nella pianura cuneese a Cavallermaggiore, che ha proposto in Valsesia lo scambio di semi e piante da barattare con le essenze autoctone.
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