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“Graffiti” sulla ex Grober, il sindaco: «Effettivamente un brutto spettacolo, ma la struttura è privata»
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VARALLO – Nei giorni scorsi sono apparse sulla parte (ampiamente fatiscente) della struttura non ancora recuperata della ex Grober in via Brigate Garibaldi alcune scritte molto molto chiare e il cui contenuto possiamo sintetizzare più o meno così: la gente è stanca di una situazione che non si risolve, il Comune e il sindaco, che questo stato di cose lo tollerano, sono assenti e invece dovrebbero vergognarsi di un tale indecoroso spettacolo.
“Graffiti” sulla ex Grober, il sindaco: «Effettivamente un brutto spettacolo, ma la struttura è privata»
«Hanno ragione, degrado e abbandono sono lì da vedere» riconosce il primo cittadino Pietro Bondetti. «Lo so anch’io che è una brutta immagine, un pessimo biglietto da visita, per quello che è l’ingresso principale di Varallo. Intanto, a proposito delle scritte lasciate sui muri ho presentato alle Forze dell’Ordine esposto contro ignoti. Certo, il modo di portare all’attenzione di tutti la condizione della ex Grober non è quello giusto. Però gli stessi varallesi sono stufi di trovarsi davanti agli occhi questa indecenza. Che dà fastidio a turisti e visitatori, ovvio, ma anche ai residenti: a nessuno piacerebbe vivere in una città che accanto a palazzi storici meravigliosi vede perdurare un tale decadimento».
Prosegue il sindaco: «C’è un proprietario, ed è a lui che spetta decidere sul futuro dell’edificio. C’era un progetto per la realizzazione, in quest’area, di altri alloggi, ma al momento è tutto fermo. Il Comune, suo malgrado, non può fare niente. Abbiamo comunque provveduto a convocare il privato titolare dello stabile e a fissare una riunione per questa settimana. In modo da chiarire quale delle possibili vie intenda percorrere. Prima di tutto, necessaria e urgente, una pulizia e una bonifica del sito, e poi un piano di riqualificazione. Sarebbe veramente importante, per molti motivi, riuscire a recuperare l’intera superficie, sulla quale, faccio un esempio ma ritengo l’idea del tutto condivisibile, potrebbe sorgere una qualche attività rivolta ai giovani, un punto di ritrovo e di aggregazione per ragazze e ragazzi. Infine» chiude Bondetti, «mi sento di ricordare, a chi fa emergere problematiche come questa in forma anonima, imbrattando e cercando di individuare dei responsabili, che io sono a disposizione di quanti vogliano venire a parlarmi per segnalare fatti e/o situazioni».
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