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Grignasco: Tari, si differenzia (e paga) di più

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Grignasco: Tari, si differenzia (e paga) di più

GRIGNASCO – Entro il 31 agosto si deve pagare – in unica soluzione o prima rata – la tassa rifiuti, la cosiddetta Tari.

Grignasco: Tari, si differenzia (e paga) di più

Va detto che qualcosa non rende gioioso l’unanime contributo, almeno a giudicare dalle plurime osservazioni raccolte da questo e quel cittadino. In primo luogo il sensibile aumento, ritocco all’insù che per molti è inspiegabile, alla luce delle notizie secondo cui restano lusinghieri i risultati in termini di differenziata che il nostro Comune può vantare nell’ambito del Consorzio del Medio Novarese.

Come spiegato nel resoconto del Consiglio di insediamento – quando si definirono le tariffe in questione – l’aumento è dell’ordine del 9,55% ed è frutto della disposizione di Arera (l’Autorità per le reti e l’energia) che concede agli enti gestori di recuperare l’inflazione in misura fino al 9,6%.

Il fatto che stipendi o pensioni non abbiano le medesime «opportunità di recupero» fa sì che la bolletta sia più pesante e… il portafogli più leggero. Capaci di fare la differenziata lo siamo (in pochi anni la percentuale è salita dal 63 all’89%) ma un anno costa troppo il carburante, un altro aumentano i passaggi, un altro ancora c’è l’inflazione: insomma, ci sono sempre ottimi motivi per pagare di più… copione vecchio, fin da quando si introdusse il nuovo sistema di raccolta: tu differenzia, che a pagare meno c’è sempre tempo. Altra cosa riscontrata in alcuni punti del paese è la non sempre impeccabile attenzione degli operatori, specie con la raccolta dell’organico.

Talvolta l’esile sacchetto in cui si conferiscono gli avanzi di cucina cede alle sollecitazioni, la roba si rovescia in strada e il mezzo se ne va, con il cittadino a operare di ramazza per ripristinare il decoro del suolo pubblico. Si tratta di casi limite e limitati, ma proprio perché sono relativamente pochi si potrebbe risolverli con una scopa sul furgoncino, sennò si dà un’impressione di noncuranza che – insieme agli aumenti – finisce per istigare conferimenti impropri, quel buttare «tutto insieme» che trasforma troppo spesso i cestini portarifiuti del paese in mezze discariche e che si rivela essere l’antitesi di un’incentivata e corretta differenziata.

Quando si cominciò il nuovo metodo di raccolta – decenni fa – si magnificavano i «ribassi di bolletta» che ci sarebbero stati. La disillusione fu pressoché immediata e come si ebbe modo di scrivere, l’unica cosa che qualche volta arrivava era un diplomino in cui si diceva che eravamo stati bravi. Era un diploma cartaceo… e – ripetiamo quanto fatto presente allora – la carta si ritira il martedì mattina.

 

Immagine di archivio

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