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Gruppo Alpini di Serravalle festeggia il Centenario

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Gruppo Alpini di Serravalle festeggia il Centenario

SERRAVALLE – Il Gruppo Alpini di Serravalle festeggia il suo Centenario di fondazione con un ricco programma di eventi: sabato 5 luglio nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, si sono esibiti due Cori.

Gruppo Alpini di Serravalle festeggia il Centenario

Il Coro Alpin dal Rosa, Presidente Pietro Mancin, Maestro Ivan Cantarutti, nato nel 1984, composto da trentuno elementi, con all’attivo concerti in Italia e all’estero e il Coro Stella Alpina di Berzonno, Presidente Marco Guidetti, Maestro Patrizia Paracchini, nato nel 1970, composto da ventotto elementi, conosciuto e apprezzato in Italia e all’estero Roberto Pozzato, Capogruppo di Serravalle, ha aperto la serata dedicando un pensiero agli “Alpini andati avanti”, ringraziando il pubblico che affollava la chiesa dimostrando con la presenza l’affetto tributato agli Alpini, e Clizia, figlia del Generale Bruno Gallarotti, passando subito la parola alla musica.

Il Coro Alpin dal Rosa inizia sempre le sue esibizioni entrando sulle note dell’inno: “Aprite le porte”, scandito dal tamburo napoleonico, suonato dal Presidente Pietro Mancin, e dalle brillanti note della tromba di Fernando Santucci. Anna Martinoli ha presentato tutti i brani in programma in modo chiaro e facendo cogliere il filo rosso che li collegava: da Muntagne dal mè Piemont di Gipo Farassino, per celebrare il connubio Alpini-montagne, a: Là sulle cime nevose, a ricordo dei caduti per difendere la Patria, al Ponte di Perati: “Il lutto degli Alpini che fan la guerra, la meglio gioventù che va sottoterra”, che si conclude con: “Sul Ponte di Perati c’è il tricolore”. Il “Silenzio fuori ordinanza”, suonato da Fernando Santucci, è stato dedicato a tutti gli Alpini del Gruppo di Serravalle andati avanti, ed in particolare a Tiziano Gessi, che da poco è salito al Paradiso di Cantore: il pubblico l’ha ascoltato in piedi in segno di rispetto. Dalle note tristi de: Il testamento del Capitano, in cui il pubblico è stato coinvolto e ha cantato con il coro, si è passati all’ironica: Amilcare Terzo Alpin, che segue le vicende di un Alpino dalla guerra di Libia del 1911, fino all’epilogo con Amilcare, munito di due alucce, che sale verso l’alto con la sua inseparabile fiaschetta. Ciao Alpino di Marco Tosi e Romano Beggino, canto dedicato all’amicizia che salda i rapporti con gli alpini e non finisce neppure quando si posa lo zaino a terra, ha concluso la prima parte del concerto.

Il Coro Stella Alpina, ha portato il saluto di Giancarlo Manfredi, Presidente del Gruppo Sezionale Cusio Omegna, aprendo con: Il Valore alpino, noto anche con il nome di: Trentatré e Inno degli Alpini, la marcia d’ordinanza delle truppe da montagna dell’Esercito Italiano.
Il Presentatore ha ricordato la nascita dell’Associazione Nazionale Alpini nel 1919, voluta dal Capitano Arturo Andreoletti, per offrire un aiuto concreto ai commilitoni, non disperdere il patrimonio di solidarietà nato sulle creste e tra le montagne, uscire dalla retorica della guerra, crescendo in modo da non commettere più gli stessi errori. Gli Alpini ebbero il battesimo del fuoco nel 1896 ad Adua e tornarono in Libia nel 1911, richiamati dai venti di guerra che preludevano allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Era una notte che pioveva, celeberrimo canto della Prima Guerra Mondiale, evidenzia la situazione estrema del fronte: anche quando il nemico non si vede, la resistenza fisica dei soldati è messa a dura prova dalla fatica, dalle intemperie e dall’ambiente inospitale d’alta quota, gli animi sono fiaccati dalla nostalgia.

Finita la Prima Guerra Mondiale, emergono subito amarezze, scontento, vecchi rancori, che inevitabilmente condurranno al secondo conflitto mondiale. Nella drammatica “ritirata di Russia” 89.799 furono i morti e i dispersi, 35.135 i feriti e i congelati, e solo 10.000 riusciranno a tornare a casa. Nella tasca di un soldato caduto, Giuliano Penco, fu ritrovata una poesia composta di poche, toccanti parole, che diedero origine al canto: “Io resto qui: addio!”, musicato nel 2001 da Giorgio Susana. Questo commovente commiato è stato letto da un corista: Enrico, suscitando una grande emozione. Chi tornò non trovò ciò che aveva lasciato: il canto “Il ritorno”, di Bepi De Marzi, descrive in modo realistico quei cinque anni trascorsi lontano dal paese e dagli affetti. Per gli ultimi due canti è entrato nel Coro Alberto, giovane aspirante corista. Marcia dij coscrit piemontèis, scritta dal poeta Giovanni Gastaldi e musicata dal maestro Raffaele Cuconato, è diventato l’inno della Fanfara Taurinense, che sarà ospite a Serravalle il 13 luglio. Il Coro ha chiuso con la “Ballata del soldato”: “Tu lo sai che partirò, sai perchè e dove andrò, ma non sai ed io non so quando ancor ti abbraccerò”, musica di Barry Sadler, testo di Tata Giacobetti, portato in Italia dal Quartetto Cetra e poi armonizzato per cori a cappella maschili.

Al termine del concerto sono stati cantati insieme dai due cori: Storia di Beniamino, associato a figure che hanno contribuito alla storia degli Alpini e “Signore delle cime” dedicato a tutti i bambini andati avanti negli eventi bellici degli ultimi tempi.
Roberto Pozzato ha ringraziato i Cori, il Parroco, l’Amministrazione Comunale e la Pro Loco, donando il guidoncino, un piccolo cappello alpino fatto a mano dalle mogli degli Alpini, e una copia di Quota 100, la pubblicazione del centenario, ideale prosecuzione di Quota Cinquanta e Quota Settanta: “Testimonianza della presenza, dell’attività e dell’evoluzione del nostro Gruppo”, cui hanno contribuito lo storico Gustavo Ferrara, la madrina, Piera Mazzone, e molti altri. Nella pubblicazione, arricchita da un gran numero di fotografie, sono stati ripresi brani e poesie delle precedenti, per evidenziare la continuità della storia del Gruppo.

Questa nuova edizione segnerà il Centenario ricordando le Persone che hanno contribuito alla nascita del Gruppo e coloro che lo fanno crescere e che lo mantengono.
Sono seguiti i saluti del Parroco Don Ambrogio, della madrina, Piera Mazzone e del Sindaco Massimo Basso, che ha sottolineato i valori alpini: sincerità, patriottismo, coraggio, ricordando che i compleanni si festeggiano partecipando, invitando quindi tutti i Serravallesi a dimostrare la loro presenza domenica 13 luglio, applaudendo la Fanfara Taurinense, che sfilerà per le vie del paese raggiungendo Sant’Euseo e poi tornando in piazza.

Dopo lo scambio di doni da parte del Capogruppo e dei due Cori, la serata è proseguita nell’ospitale sede degli Alpini, intitolata ad Ugo Pizzi, dove è stata offerta un’ottima cena, e sono proseguiti i canti, unendo ancor di più tutti i presenti.

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