Attualità
Il Comitato per la Memoria dei Benefattori di Doccio accoglie la proposta del Consiglio comunale
QUARONA – Riceviamo e pubblichiamo il commento del Comitato per la Memoria dei Benefattori.
Il Comitato per la Memoria dei Benefattori di Doccio accoglie la proposta del Consiglio comunale
Torniamo sulla vicenda delle lapidi dedicate ai benefattori dell’edificio scolastico di Doccio.
L’ultimo Consiglio comunale di Quarona, quello che si è riunito mercoledì 16 ottobre, ha visto infatti, tra i vari punti all’ordine del giorno, la risposta del sindaco all’interrogazione presentata dalla minoranza, in merito alla perdita delle due opere durante la demolizione della scuola.
Il Comitato per la Memoria dei Benefattori di Doccio era presente tra l’uditorio nella figura di alcuni dei promotori, tra essi Stefano Aietti, Elisabetta Delmastro e Franco Cameroni (conservatore della gipsoteca «Casimiro Debiaggi»), assenti altri.
Tra risposte e repliche, talora animate, come già descritto nell’articolo apparso sul Corriere Valsesiano di venerdì scorso, il Comitato ha ben gradito la proposta della Minoranza, subito accolta dalla Maggioranza, di unire le sensibilità e le forze per trovare la soluzione migliore alla triste vicenda, e portare avanti una serie di iniziative atte a sensibilizzare la comunità quaronese (e si auspica non solo) sui temi della tutela dei Beni Culturali, quale patrimonio della Memoria comune da salvaguardare, promuovere e trasmettere ai posteri.
La vicenda della distruzione, quasi totale, delle due opere marmoree, per di più dell’unico grande artista doccese ma di fama internazionale, pone infatti il tema della precarietà dei beni culturali che, dettagliatamente tutelati dalla legislazione nazionale, rischiano di sparire in pochi istanti di distrazione. Le scuse e le riflessioni del Sindaco (pubblicate domenica 20 ottobre sulla sua pagina Facebook e che riprendono le tappe della vicenda e le risposte ai quesiti dell’interrogazione), unitamente all’invito pervenuto al Comitato di un prossimo incontro, sono accolte di buon grado. Riconoscere responsabilità ed errori è la prima regola dell’apprendimento educativo cosciente.
Questa vicenda, visto che di un nuovo edificio scolastico si tratta, deve fare «scuola» per rendere le amministrazioni, gli uffici preposti e i cittadini, grandi e piccoli, riferimenti solidi della cultura e di quelle tradizioni che sono la ricchezza della convivenza civile.
Il Comitato si è infatti costituito per la salvaguardia della memoria dei Benefattori doccesi, con l’intento di porre in essere tutte quelle azioni che consentano, in accordo con la Soprintendenza, il ripristino e la ricollocazione delle opere andate perdute e una serie di ulteriori iniziative culturali.
Il Comitato della piccola frazione valsesiana, insieme all’istituzione comunale tutta, può diventare riferimento di un significativo progetto comune di istruzione, informazione, sensibilizzazione e salvaguardia dell’articolato insieme dei beni culturali locali; questo anche grazie all’istituzione di una Commissione comunale per i beni culturali, come auspicato in Consiglio comunale, beni dei quali la Valsesia detiene un primato tra opere, artisti e paesaggi. Oggi, più che mai, in un mondo di grandi mutamenti sociali e di società multietniche, è compito di tutti preservare, raccontare e promuovere quella memoria della quale, nei prossimi decenni, nuovi testimoni si sentiranno responsabilizzati alla divulgazione, tutela e conservazione.
In Valsesia questa sensibilità è antica e vanta importanti Istituzioni, esperienze di tutela, talora precoci e alla base della storia istitutiva delle moderne Soprintendenze, come ad esempio la Società di Incoraggiamento allo Studio del Disegno e di Conservazione delle Opere d’Arte in Valsesia Onlus, nata da antiche finalità di educazione all’arte (XVIII secolo) e via via proseguita fino ad essere eretta in Ente Morale nel 1915, e la Società Valsesiana di Cultura che, fondata a Borgosesia nel 1957, prosegue nella finalità di «promuovere e realizzare attività culturali sul territorio con particolare interesse allo studio e alla divulgazione della storia e della cultura valsesiana nelle varie espressioni», senza dimenticare le numerose Società Operaie di Mutuo Soccorso.
Se, citando la famosa frase di Dostoevskij, «La bellezza salverà il mondo», è fondamentale preservarne l’esistenza e il valore simbolico condiviso.
Per il Comitato per la Memoria
dei Benefattori di Doccio Stefano Aietti
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