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Il copione del Processo? Sempre aperto…

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VARALLO – Questi due, il Mae e lo Spronta cioè, sono veramente incredibili. Me l’avevano spiegato, quando li avevo intervistati poco dopo che era andato in scena l’ultimo Processo a Marcantonio, marzo 2022: «Le idee, gli spunti per la trama possono venirci in mente in qualsiasi momento».

L’importante, in fondo, è sempre «cogliere l’attimo». E quindi trovare il modo di fissarle, queste idee, per conservarle e «sfruttarle» nella successiva fase di stesura del copione: un lavoro a quattro mani, appunto, con la sceneggiatura di Giovanni Regis. Dunque, tra lui e Christian Pianori, scambi di messaggi whatsapp, vocali, di annotazioni prese su pezzi di carta volanti, telefonate veloci: «Sai, stavo pensando che potremmo anche buttarci dentro quella cosa là… ». «Sì sì, e magari rivediamo l’entrata dei personaggi, non sarebbe male inserirci una comparsata».

Sapendo che la «lavorazione» al nuovo Processo – quello a cui tanto per capirci assisteremo mercoledì (delle Ceneri) 22 febbraio 2023, e poi ancora sabato 25 e, nella sua versione di spettacolo benefico, o la domenica 26 o quella successiva (ma questi sono dettagli che poi forniremo) – stava procedendo ormai da giugno, ho proposto ai due di vederci un attimo per cominciare a inquadrare la storia.

«Be’, possiamo dire che il copione è pronto. C’è la trama, e anche la distribuzione dei personaggi tra gli attori, anzi: in questi giorni un paio di letture del testo, giusto per cominciare a entrare ognuno nella sua parte, le abbiamo date».

Dicevo che sono incredibili, ’sti due. Sì, perché in piena intervista ogni tanto si stoppavano: «Scusa un secondo Luisa… Mae, hai presente quel passaggio, sai, ne avevamo parlato… e se rimpolpassimo le battute?». «Secondo me funzionerebbe, Spronta: ci sta tutto, il pubblico riderà di sicuro». Insomma, direi quasi che entrambi abbiano tratto ispirazione dallo status stesso di intervistati: mentre mi parlavano e mi spiegavano la genesi del Processo 2023, hanno colto qualsiasi spunto che la nostra chiacchierata potesse offrire. E devo riconoscere che mi sono pure divertita, a vederli palleggiarsi la costruzione in fieri della storia: «Perché devi sapere» mi han detto «che il copione c’è già, appunto, ma continua a essere aperto». Eh sì, anche perché ancora una volta hanno scelto di non ambientare la vicenda nel passato ma in pieno presente: «La satira piace, i riferimenti locali c’hanno sempre il loro bel perché, e il materiale in effetti non manca mai». No no davvero: dalla realtà politico amministrativa varallina è possibile attingere a piene mani, ohhhhhhhh, se è possibile: spesso te le servono proprio su un piatto d’argento. Poi loro due sono bravissimi ad amalgamare il tutto e a tirarne fuori un testo da affidare alla Compagnia Stabile del Teatro Instabile che completerà l’opera e chiuderà il quadro di un altro Processo pronto a far divertire l’affezionatissimo pubblico.

«Siamo consapevoli» mi hanno detto in chiusura d’intervista «della responsabilità che abbiamo di portare avanti una tradizione avviata tanti e tanti anni fa. Siamo grati a quanti ci hanno preceduto in quest’avventura, ai quali abbiamo sempre guardato per continuare a imparare. Grazie a Massimo Genova, autore di Processi indimenticabili e che sono entrati negli annali del carnevale: per noi è stato un maestro».

Io il titolo dello spettacolo lo conosco, ho avuto una soffiata, e anche un po’ mi son fatta raccontare l’ossatura della storia… ma visto che il copione «è sempre aperto» non vi anticipo nulla, si sai mai che da qui a febbraio capitasse, chessò, di vedere un disco volante atterrare in piazza Vittorio, ecco, allora qualche «correttivo» si dovrebbe apportare… Posso però svelare un paio di rimpatriate: del Foffo Pascariello e di Corrado Degregori.
Il resto? Mah, ho come l’impressione che le sorprese non mancheranno… stay tuned!

Luisa Lana

Nella foto Christian Pianori e Giovanni Regis che porteranno in scena il loro testo teatrale con gli attori della Compagnia Stabile il 22 febbraio 2023, Mercoledì delle Ceneri.

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