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Il ministro Pichetto alla cerimonia per i cento anni della diga di Rimasco

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Il ministro Pichetto alla cerimonia per i cento anni della diga di Rimasco

RIMASCO – Elda, Cecilia e Letizia: sono state loro, la più anziana e le più giovani (99 anni la signora, 11 e 9 le ragazzine), a scoprire, sabato mattina 12 luglio 2025, davanti a un folto e attento pubblico, la targa commemorativa posta sulla diga di Rimasco per celebrarne i cento anni.

Il ministro Pichetto alla cerimonia per i cento anni della diga di Rimasco

Un folto pubblico, dicevamo, che ha scelto di partecipare a una cerimonia semplice ma dal grande significato: ricordare, a un secolo di distanza, quella che è stata una vera e propria svolta per il piccolo paesino di Val Sermenza, con le sue implicazioni e le ricadute positive su diversi aspetti della comunità, della vita sociale e occupazionale.

Devo dire davvero un’organizzazione impeccabile, senza tempi d’attesa, tutto molto piacevole e, naturalmente, interessante. Molto belle le donne in costume, numerosi gli amministratori valsesiani intervenuti, presente anche, ovviamente, Enel Green Power con l’ing. Andrea Poggi.
Tra gli ospiti, il ministro ad ambiente e sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin e gli assessori regionali alla Montagna Marco Gallo e all’Ambiente Matteo Marnati. Prima che la targa venisse scoperta e benedetta dal parroco don Alessandro Cosotti, il sindaco Roberto Sacchi ha letto l’iscrizione incisa e con cui «la comunità di Rimasco e il Comune di Alto Sermenza in memoria, gratitudine e orgoglio» rendono omaggio a «un’opera di ingegno e coraggio» grazie alla quale «la Società Idroelettrica Valsesia seppe trasformare la forza della natura in energia per il futuro». Grande riconoscenza, dunque, un secolo dopo per chi «progettò, costruì e custodì quest’opera».

Indossando i caschetti di sicurezza in molti, terminata la cerimonia di inaugurazione, hanno visitato la diga. Quindi rientro verso il centro polifunzionale Il Laghetto per la conferenza durante la quale Arduino Vettorello e Roberto Pedretti hanno raccontato la storia dell’energia in Valle e illustrato gli impatti socio economici dell’impianto di Rimasco e Fervento (località che ospita la centrale).
«Un centenario davvero importante» ha detto il ministro Pichetto. «Senza quest’opera appunto costruita nel 1925 questi piccoli paesi oggi non sarebbero più abitati. Ricordiamo che la produzione di energia elettrica ha creato, anche qui come altrove, opportunità di lavoro e impresso una spinta al turismo. Non possiamo più ignorare, oggi, il cambiamento climatico in corso e le sue conseguenze; la frequenza con cui ai giorni nostri si scatenano fenomeni violenti, ormai ordinari. Occorre quindi raccogliere acqua quando è troppa e rilasciarla nei periodi di siccità. Gli invasi sono essenziali. Per il futuro, al quale bisogna guardare perché si concretizzi sotto le migliori prospettive, sarà necessario, naturalmente con tutte le sicurezze del caso, elaborare nuovi grandi piani idroelettrici. Quella di oggi è una giornata di festa che parte dal passato, consolida il presente e guarda al futuro».

A Rimasco le celebrazioni dei cento anni proseguono oggi, venerdì 25, domani, sabato 26, e domenica 27 col Festival Dam-mi Sermenza: convegni, visite guidate, momenti musicali, una osservazione astronomica e tanto altro (programma completo e modalità di partecipazione li potete trovare sulla pagina Facebook del festival).

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