Attualità
Il mio amico Nicodemo…
L’avevo conosciuto ancor prima di conoscerlo: dai racconti dei miei che, non proprio suoi coscritti ma giù di lì, con lui si erano «incrociati» alle superiori, condividendo le avventure scolastiche al Liceo Classico di Varallo. Dove poi, un po’ d’anni dopo, io avrei condiviso le mie con sua figlia Annamaria.
L’avevo poi ritrovato proprio qui, al Valsesiano, scoprendo che dietro allo pseudonimo «Nicodemo», titolare della rubrica «Secondo me» di pagina 2, c’era lui, l’avv. Franco Mantovani. Mi piacevano quegli interventi, quegli scritti, quelle riflessioni, nelle quali miscelava abilmente la grammatica rustica di chi avrebbe voluto ma per qualche motivo non aveva potuto studiare a vivide riminiscenze di quel latino studiato e studiato e studiato al «d’Adda» e anche a termini e locuzioni del dialetto valsesiano. Uno che, cioè, e si capiva, sapeva ragionare e sapeva scrivere.
Capitava che chiamasse in redazione, e se non ero io a rispondere chiedeva di me presentandosi come «Nicodemo»: non più soltanto una firma ma un modo di essere, a sottolineare il suo affetto per il nostro giornale e per tutti noi che lo facevamo. Ho bei ricordi di quelle nostre conversazioni, nelle quali mi anticipava uno dei suoi “Secondo me”: «C’è spazio, questa settimana?».
Per me e per il Valsesiano l’avv. Mantovani ha continuato a essere «Nicodemo», anche quando, qualche anno fa, aveva poi deciso di concludere quella bella collaborazione (pur se di argomenti ne avrebbe avuti ancora molti, ne sono convinta).
Nel dicembre 2013 era mancata la moglie Marisa: anche di lei conservo un piacevolissimo ricordo.
Il mio amico Nicodemo se ne è andato ma lungo le pagine del Corriere Valsesiano il suo nome e la sua colta disinvoltura di parole e pensieri rimangono.
You must be logged in to post a comment Login