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Il pensionamento del dottor Nicola Comuniello lascia scoperti centinaia di mutuati
Giovedì 31 ottobre, il dottor Nicola Comuniello ha cessato l’attività convenzionata di medico di medicina generale che, nell’ultimo periodo, svolgeva presso gli ambulatori di Cellio con Breia, Quarona, Pray e Coggiola.
Il pensionamento del dottor Nicola Comuniello lascia scoperti centinaia di mutuati
Purtroppo il suo pensionamento, meritato, ci mancherebbe, dopo tanti anni di servizio, lascia scoperti circa 1500 mutuati della Valsesia e della Valsessera non essendo ancora stato assegnato un sostituto. Il problema, ancora una volta, riguarda la mancanza di medici di base che, anche se concerne tutto il territorio nazionale, nelle aree marginali si intensifica maggiormente.
Per ricevere le cure normalmente erogate dai medici di base, ai pazienti non restano che due soluzioni: o tentare di inserirsi nelle liste di altri medici delle zone limitrofe (anche se, per lo stesso motivo, i posti liberi sono molto scarsi), oppure usufruire degli ambulatori distrettuali predisposti dall’Asl che però visitano previo appuntamento.
La questione tocca particolarmente da vicino la comunità di Cellio con Breia dove il dottor Comuniello prestava servizio dal 2018 (dopo essere subentrato come sostituto del dottor Mario Andreone) e dove aveva in carico il maggior numero di mutuati che, come spiega il Sindaco Daniele Todaro: «Per la maggior parte, sono persone di una certa età, con difficoltà di spostamento e alle quali non si può chiedere né di mettersi in lista di attesa per trovare un nuovo medico né andare fino all’ambulatorio Borgosesia ogni qualvolta hanno bisogno di una visita o di cure. La soluzione presentata dall’Asl non è fattibile o, perlomeno, non lo può essere nel lungo periodo e senza un potenziamento dei servizi: ad esempio potrebbe essere organizzato un sistema di trasporto pubblico che colleghi il nostro comune e le nostre frazioni con l’ospedale con più di una corsa al giorno, come attualmente è. Ma anche questa sarebbe una risoluzione solamente provvisoria perché il problema non riguarda solamente i nostri cittadini, ma anche quelli di altre zone valsesiane e valsesserine».
Pur erogando un servizio di assistenza sanitaria essenziale, gli ambulatori distrettuali sono cosa ben diversa dallo studio di un medico di famiglia con il quale i pazienti possono instaurare un rapporto duraturo nel tempo e basato sulla fiducia.
Per il momento, come spiega Todaro, «l’unica speranza è che si ponga attenzione sulla nostra situazione e che arrivi presto un nuovo medico in zona capace di gestire un buon numero di mutuati, in modo che che riesca a prendere in carico anche i pazienti di Cellio con Breia del dottor Comuniello, che, ci tengo a sottolineare, è stato una grande risorsa, ha fatto molto per la nostra comunità e al quale auguro un buon pensionamento».
Insomma, ai pazienti è chiesto di «pazientare» ancora un po’ per vedere se la situazione evolverà verso il meglio. «Sappiamo di vivere in un’area marginale» conclude il Primo Cittadino «ma che così rischia di venire ulteriormente emarginata. Conosco i problemi della sanità pubblica: mancano medici, tanto negli ospedali, quanto nelle comunità, tanto nelle città, quanto nei piccoli centri. Ma fino a quando i medici verranno retribuiti sulla base del numero di pazienti in carico, allora è naturale che Comuni come il nostro, dove la popolazione è minore, rimangano scoperti, mentre ad attirare i professionisti sono le grandi città. Si deve fare in modo che questa tendenza cambi, per il bene delle persone».
Immagine di archivio
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