Attualità
Il ricordo di Walter Magnone durante il XIII Incontro di Poesia Dialettale Valduggese
VALDUGGIA – Domenica 4 giugno a Valduggia nel salone polivalente “P. Franchi” è stato ospitato il XIII Incontro di Poesia Dialettale Valduggese, organizzato dal Comune di Valduggia, ma c’era una grande e dolorosa assenza: Walter Magnone, organizzatore infaticabile, anima dell’Incontro, sepolto il giorno precedente. “Quando partirò per il lungo viaggio, / penso…di non andarmene molto lontano! / Il mio ricordo si fermerà tra voi a lungo…/ onde la mia mano / si possa appoggiare ogni istante / sulla vostra spalla. / Miei amati…!”: i figli, Manuela e Carlo, sono stati invitati sul palco dal Sindaco, Luca Chiara, che ha espresso loro tutto il suo cordoglio. Manuela ha sottolineato che per suo padre Valduggia era il mondo: “Anche se abitava a Plello era rimasto legatissimo al suo paese, del quale per tanti anni fu il fedele cronista sulle colonne del Corriere Valsesiano”.
Walter, molti anni fa mi coinvolse nella Rassegna poetica valduggese: apprezzai sempre la sua grande semplicità, quella spontanea condivisione gioiosa con gli amici poeti. Nel 2007 pubblicò una duplice antologia poetica in italiano e in dialetto: “Zolle di vita”: i due registri scorrevano paralleli, rotaie di un unico amore. Walter era affaticato dalla Vita, l’ansia si era insinuata nelle sue fibre, logorandole, il suo cammino era diventato gravoso: ora, spogliato da ogni sorta di materialità, certamente godrà un meritato riposo e sarà ricordato per sempre, infatti il Sindaco Luca Chiara ha annunziato che dalla prossima edizione, l’Incontro sarà intitolato a lui.
Conducendo l’Incontro ho voluto che anche quest’anno non mancasse la sua voce poetica, e quindi, nella lettura delle poesie dei poeti presenti, fatta rigorosamente in ordine alfabetico, alla “M” c’era Walter con una sua poesia: It cerch, che racchiude l’ansia della ricerca di qualcuno o di qualcosa, ostacolata da quella linea che blocca lo sguardo degli occhi e del cuore, la limitatezza dell’orizzonte umano, che Walter ormai ha superato e può esclamare “e…l’vugh la splendör dal ciel!”.
Piera Mazzone
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