Attualità
Il saluto di Morca all’amico Francangelo Detomasi
MORCA – Il Comitato di gestione della frazione Rondo ricorda con affetto l’amico Francangelo Detomasi scomparso nei giorni scorsi.
Il saluto di Morca all’amico Francangelo Detomasi
Il nostro ricordo più bello è legato alla ideazione della Corsa del Rondo della quale è appunto stato uno dei promotori, sin della prima edizione, nel lontano 1973: Francangelo ha così messo a disposizione di tutti noi tutta la sua esperienza di grande campione di corsa in montagna. La sua perseveranza, il suo entusiasmo sono stati fondamentali in tutti questi anni per la realizzazione di altre moltissime attività nella nostra frazione. Un abbraccio ai fratelli Gisella d Attilio, ad Andrea e Ariana con i loro bimbi che tanto amava.
Io il Francangelo l’avevo conosciuto, anzi: all’inizio ne avevo sentito parlare, intorno alla metà degli Anni Settanta, quando si correva, partendo da piazza Vittorio per tagliare il traguardo un bel po’ di chilometri dopo, la Varallo-Alpe Piane di Cervarolo. Alla quale ho partecipato più di una volta, ero una bambina, insieme al mio papà Italo Lana. Lui e io naturalmente camminando, a passo veloce, certo, ma correndo solo in alcuni punti per me «strategici» (alla partenza, davanti alla case dei nonni alle Pianebelle, e poi all’arrivo).
Quella gare lì, da che io mi ricordi, l’aveva sempre vinta il Francangelo Detomasi. Mio papà mi diceva: «Come parte, arriva: correndo forte e lasciandosi tutti dietro». Ed era veramente così. Per me, e non solo per me, un grande campione, ora si direbbe «un grande interprete della corsa in montagna».
In una di quelle edizioni, durante la premiazione, avevo cominciato a girargli intorno e alla fine ero riuscita a farmi fotografare vicino a lui, io con la mia coppa come partecipante più giovane, lui col trofeo del primo assoluto. Il Francangelo l’ho ritrovato tanti anni dopo, quando, atleta tesserata per il GSA Valsesia, mi ero avvicinata con emozione alla corsa in montagna e quindi anche alla Corsa d’Au Round, bellissima competizione, divertente e sempre impeccabilmente organizzata.
Allora spettatore, mi aveva spiegato che per un tot di acciacchi era stato costretto ad appendere le scarpe al chiodo. Ma sempre e comunque campione speciale, anche nel dare consigli e suggerimenti, forte di una eccellente esperienza di corridore in montagna.
A casa devo ancora avere quella foto scattata alle Piane, io con la coppa, lui col trofeo.
Luisa Lana
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