Attualità
In vetta allo Stolemberg “Papà c’è”
Un lettore di Vercelli che ha casa in Valsesia, Marco Clemente, ci ha inviato il resoconto di una sua recente salita allo Stolemberg.
In vetta allo Stolemberg “Papà c’è”
Una decisione, quella di arrivare fin lassù, che l’escursionista spiega essere il «prodotto», oltre che naturalmente dell’amore per la montagna, anche di un’altra ragione.
«Martedì 20 agosto sono salito in cima al monte Stolemberg, con uno striscione in cui era scritto “Papà c’è – 300 gg”. Ciò al fine di rendere pubblica la mia vicenda: da dieci mesi non mi è permesso di incontrare mio figlio di cinque anni. Per me, ormai fuori allenamento e con diversi acciacchi fisici, è stata una impresa. L’ho fatto solo per mio figlio, per fargli sapere che il suo papà lo pensa ogni giorno e vuole riabbracciarlo al più presto. La mia iniziativa» spiega ancora Marco Clemente «non ha avuto scopo di protesta contro le istituzioni ma ha inteso essere una espressione di amore verso mio figlio».
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