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Inaugurata la Mostra di scultura in plein air: “Sideremia”

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Inaugurata la Mostra di scultura in plein air: "Sideremia"

VALDUGGIA – Domenica 28 luglio, a Valduggia, presso l’antica Fonderia di Campane Achille Mazzola 1403, organizzata dall’Associazione Amici Museo Achille Mazzola ETS, è stata inaugurata la Mostra di scultura in plein air: “Sideremia”, ironico titolo che allude alla materia prima utilizzata da Piero Motta e Ruben Bertoldo per realizzare le loro opere: il ferro. Ciascun artista ha portato alcune opere collocandole nel giardino esterno del Museo, mentre una: “Diversamente reali”, è stata realizzata da entrambi. Al Re Bi-ciclo di Piero Motta, è stata aggiunta…la Regina, di Ruben Bertoldo, creando una nuova opera di fusione armoniosa.

Inaugurata la Mostra di scultura in plein air: “Sideremia”

Matteo Segantin, Vice Presidente del Museo e Presidente dell’Associazione Sfasciacampane e l’artista Caterina D’Agostino, hanno introdotto il pomeriggio ricordando come tra i progetti del Museo rientri la realizzazione di un libro illustrato ed adatto ai bambini, con la storia delle campane Mazzola: “Si stanno cercando degli sponsor e ci aiutiamo con iniziative come la pesca miracolosa per riuscire a conquistare una delle tre opere a tema ciclistico, messe in palio”.
Accade talvolta che Motta e Bertoldo vengano confusi l’uno con l’altro, uniti dalla “ruggine”: in realtà entrambi utilizzano il ferro per le loro creazioni, ma in modo completamente diverso.

Ruben Bertoldo forgia, taglia, modella l’acciaio inox e il corten, ne ricava dei pezzettini, brandelli di storie, che vanno a ricomporre figure complesse, metaforiche come “Bianca”, appartenente al Progetto artistico: “Le custodi delle vie d’acqua”, o “Eva”, che guarda la mela appena addentata e assume una nuova consapevolezza rispetto al reale, mentre “Leggerezza” rappresenta una bambina che tiene un palloncino, ma la mano stringe il primo anello di una catena robusta, materica, sollevandosi nei sogni, che volano sopra la quotidianità, aiutano a superare le difficoltà contingenti per spiccare finalmente il volo.

Piero Motta, al contrario, ricicla, riutilizza, restituisce nuova vita a vecchi attrezzi da lavoro, a frammenti abbandonati, ricomponendoli in opere artistiche realizzate con interventi minimi, effettuati con una saldatrice elettrica e una mola per il taglio. I titoli sono antifrastici, ironici, inventati per stupire: “Brindo alla pace”: uno scheletro con tutti i simboli della guerra attende le sue prede, in un’illusione di vittoria, mentre “Puladro di rottami”, si riferisce alle persone che conoscendo l’artista, gli forniscono la materia prima da trasformare, “Altalenante”: un cerchio e una bimba che potrebbe spiccare il volo dall’altalena, ma per ora dondola.

Alessandro Barlassina ha ribadito il suo coinvolgimento e l’interesse nei confronti degli artisti e dell’atleta, protagonisti di un’iniziativa progettata da suo padre Carlo cui è stata data concretezza e alla quale ne seguiranno molte altre.
Al termine della presentazione della mostra è nato un dialogo con gli artisti e con il valduggese Manlio Pasqualin, che per l’occasione esponeva alcune delle sue biciclette, con caratteristiche molto diverse, adattate ai percorsi da affrontare: “Sono partito con le gare ciclistiche, per staccarmene completamente, partecipando solo ad iniziative senza premi, che mettono alla prova non solo il fisico, ma soprattutto la mente e il cuore. Parto senza pensare alla meta ultima, ma ponendone una ogni giorno, mantenendo sempre la massima concentrazione in queste avventure solitarie che macinano grandi distanze. Non mi sento un esploratore ma un avventuriero, facendo tesoro degli incontri lungo il cammino”. Manlio Pasqualin in serata ha commentato la proiezione di un filmato che documentava il suo recente viaggio: Trans America Bike non stop – 25 giorni pedalando in solitaria dall’Oceano Pacifico all’Atlantico: partiti in quaranta, arrivati in venti, settemila chilometri e cinquantacinquemila metri di dislivello.

Al termine Alessandro ha letto una lettera di presentazione che il padre Carlo aveva preparato per l’iniziativa, commuovendo il numeroso pubblico presente, ma rafforzando l’idea di continuare promuovendo il museo, l’arte contemporanea e le Eccellenze del territorio.

La mostra “Sideremia” sarà visitabile per tutto il mese d’Agosto, ed è visibile anche transitando sull’adiacente strada che porta alla Cremosina.

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