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Inaugurata la mostra “Sculture al Museo” a Valduggia

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Inaugurata la mostra “Sculture al Museo” a Valduggia

A Valduggia, nell’antica Fonderia di Campane Achille Mazzola domenica 23 giugno è stata inaugurata la mostra: “Sculture al Museo” di Caterina D’Agostino e Dino Damiani, dedicata “All’amico Carlo”, scomparso prematuramente.

Inaugurata la mostra “Sculture al Museo” a Valduggia

“Non è mia abitudine parlare in pubblico e questo è certo il momento peggiore”: la moglie di Carlo, Gisella, ha accolto il pubblico molto numeroso e, visibilmente commossa, ha ribadito la volontà sua e dei figli, Lorenzo e Alessandro, di continuare sulla strada indicata dal marito: “Carlo in questi ultimi terribili mesi ha trattenuto la vita che gli sfuggiva, lottando per noi e con noi: era una persona del fare e non del dire, quindi vi prego di non sprecare mai le occasioni per realizzare i vostri sogni, per abbracciare le persone che amate”. Il Sindaco di Valduggia, Luca Chiara, ha ricordato Carlo come amico, ma anche come orgoglio per il paese: “Aveva fatto conoscere Valduggia e le sue campane in Italia e all’estero, creato questo Museo con anni di sacrifici e di lavoro attento, portandolo avanti con grande determinazione, costituito l’Associazione: Amici Museo Achille Mazzola, della quale fu subito eletto Presidente: come Amministrazione continueremo ad affiancare il Museo e le sue attività”.

Caterina D’Agostino, organizzatrice della mostra ha ringraziato Carlo e la famiglia Barlassina, l’Associazione Amici del Museo, per questa opportunità espositiva di prestigio offerta agli artisti: “Se io oggi sono qui ed espongo con il mio Maestro, Dino Damiani, lo devo a Carlo, una persona speciale, un caro Amico, con il quale condividevo dei sogni: era un uomo energico, sempre sorridente e con tanta voglia di vivere, aveva una parola gentile per ognuno di noi. Dotato di positività ed entusiasmo travolgenti, era il fulcro, il perno, il collante. Il programma del 2024, che avevamo concordato insieme e con il Direttivo dell’Associazione, sarà rispettato: è il nostro omaggio alla sua memoria”.

Presentare le due mostre realizzate dagli amici scultori Caterina e Dino, non è stato affatto facile. Carlo aveva fatto del Museo un luogo d’incontro e di aggregazione, sede di conferenze, concerti, seminari, mostre: l’arte contemporanea trova qui spazi accoglienti, dialoga con il passato, e si apre al futuro. Caterina D’Agostino ha esposto una serie di sculture in terracotta che rappresentano un mondo domestico, familiare, intimo, l’espressione di affetti e di quotidiane consuetudini, aprendo con una rondine, simile a quelle che garrivano alte nel cielo il giorno del funerale di Carlo, e chiudendo con un angelo, scolpito nel legno d’ulivo, che pare liberarsi della matericità, dispiegare le ali e volare tra i rintocchi di mille campane. Dino Damiani ha portato le sue ormai famose mani che accarezzano, si protendono verso l’alto, suonano, accompagnano una preghiera. Come nella poesia: La Madre di Giuseppe Ungaretti, così la madre di Carlo, anche lei scomparsa quest’anno, l’avrà atteso con trepidazione: “E il cuore quando d’un ultimo battito / avrà fatto cadere il muro d’ombra / per condurmi, Madre, sino al Signore, / come una volta mi darai la mano”.

Federica Mingozzi, critica d’arte novarese che aveva presentato qui a Valduggia una precedente mostra, ha sottolineato che: “Carlo era una di quelle persone che fanno la differenza nella vita: quando lo incontrai, pur essendo già provato dalla malattia, gli brillavano gli occhi e parlava dei suoi mille progetti: aver proseguito nell’attività è davvero un segno forte”. Federica Mingozzi, osservando le opere esposte dai due scultori, ha ricordato il gesto del contatto tra umano e divino presente nella Cappella Sistina: “Quella contiguità tra due mondi e due diverse esperienze è palpabile: Carlo ci ha offerto un segno straordinario di vitalità, collegando il presente al di là del tempo, proiettandolo già nel futuro”.
All’inaugurazione hanno fatto seguito le consuete visite guidate al Museo, ed è stato suonato il carillon di campane, straordinario strumento didattico, in grado di sprigionare melodie coinvolgenti, che Carlo tanto amava.

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