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Inaugurata sabato 22 giugno a Varallo la mostra: “Un tempo, un viaggio”

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Inaugurata sabato 22 giugno a Varallo la mostra: “Un tempo, un viaggio”

La mostra: “Un tempo, un viaggio”, allestita nel portico del Cortile d’Onore della Biblioteca, è stata inaugurata sabato 22 giugno alle ore 10.30, con la Banda Musicale Città di Varallo, che ha aperto con due brillanti marce. Al termine, prima di spostarsi alla stazione, dove era atteso l’arrivo del treno storico proveniente da Novara, la Banda ha suonato ancora: un ballabile, la colonna sonora del film La Vita è bella e un mix di musiche famose, che hanno coinvolto il pubblico.

Inaugurata sabato 22 giugno a Varallo la mostra: “Un tempo, un viaggio”

Aristide Torri, Presidente del Consiglio di Biblioteca, ha aperto la presentazione proprio osservando l’inedito, ma piacevole, accostamento di arte e musica bandistica, che s’intersecano e dialogano. Alla presentazione ha contribuito anche Valentina Griselda, bibliotecaria, che suona nella Banda, ne è la segretaria, oltre che la speaker ufficiale. La mostra è stata allestita con la preziosa collaborazione di due volontarie che operano in Biblioteca: Marisa Brugo e Remi Coates, mentre erano presenti all’inaugurazione i volontari: Paolo Garlanda, Maria Rosa Milanini e l’insostituibile Giovanni Spallazzo, del quale è nota la passione per i treni e quindi non poteva certo perdersi questa mostra. Tra il pubblico che conosce e apprezza l’uomo e l’artista, c’erano alcuni artisti che hanno esposto in Biblioteca: Secondo Fantino, Leonardo Pagani e Franco Prino, ma anche persone di Grignasco, il paese natale di Enrico Pettinaroli.

La pareidolia visiva è l’illusione subcosciente che tende a ricondurre a forme note oggetti o profili (naturali o artificiali) dalla forma casuale, come nel caso delle forme delle nuvole, una tendenza istintiva e automatica a trovare strutture ordinate e forme familiari in immagini disordinate: così Enrico Pettinaroli ha realizzato un suo ritratto molto singolare, che è stato appeso, suscitando molta curiosità, perché ognuno lo identificava con qualcosa di diverso.

Accanto alla mostra dei viaggiatori famosi, che attraversano il tempo a bordo del treno percorrendo la tratta Novara-Varallo, sono state collocate le più recenti produzioni artistiche di Pettinaroli, legate a studi sulla ruggine, alcune stampe monotipo, che sono state recentemente oggetto di una mostra a Grignasco e opere di omaggio alla figura femminile. Eccezionalmente è stata presentata una stampa che sarà inserita nel volume curato dallo storico e critico d’arte Giorgio Gregorio Grasso: “Lo stato dell’arte ai tempi della 60’ Biennale di Venezia”.
Enrico Pettinaroli di solito non ama parlare, spiegare i suoi lavori, ma a Varallo, in Biblioteca, si è trovato a suo agio e ha condiviso concetti e sogni, svelando come, da quando viaggiava in treno per frequentare la scuola di moda Marangoni di Milano, sia stato affascinato dall’idea di condividere lo scompartimento con i protagonisti dei suoi studi, realizzata sfruttando le potenzialità offerte dall’Intelligenza Artificiale: “Mette a posto luci e ombre, uniformando il contesto”.

Preferisce definirsi: “Creativo”, perché questa parola racchiude tutto un mondo che gli è familiare e che ha praticato fin dall’infanzia, conosce bene il valore della Comunicazione, che esiste anche se noi non facciamo nulla per esplicitarlo, perché come enunciava Paul Watzlawick: “Non si può non comunicare” e ha subito stabilito una spontanea empatia con il pubblico presente, accompagnando nella visita alla mostra, dopo il taglio del nastro, chiacchierando come se davvero si viaggiasse su un treno dove il tempo trascorre piacevolmente conversando.

La mostra sarà visitabile fino a domenica 7 luglio, negli orari di apertura della Biblioteca.

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