Attualità
Ivan Placido ricorda con emozione l’incontro con il Santo Padre

Un incontro, quello con Papa Francesco, che Ivan Placido, referente de «Il Cammino della Luce», benché da quel giorno siano ormai passati oltre cinque anni, ha sempre ben impresso nella mente e, soprattutto, nel cuore. Emozioni che in questi giorni, con la scomparsa del Santo Padre, «tornano a galla» con un’intensità ancora maggiore.
Ivan Placido ricorda con emozione l’incontro con il Santo Padre
«Nel 2019 per celebrare i primi dieci anni del nostro gruppo» racconta «dopo il pellegrinaggio in Terrasanta in concomitanza con le celebrazioni per gli 800 anni della visita di San Francesco ai luoghi santi della cristianità, avevamo avuto la possibilità di essere ricevuti in Vaticano da Papa Francesco. Dopo la Messa nella cappella della residenza Santa Marta, il Pontefice ha incontrato la nostra delegazione e abbiamo così avuto modo di parlargli brevemente del nostro operato. E’ stato un momento veramente indimenticabile perché il Santo Padre ha mostrato vivo interesse per quanto gli stavamo raccontando, ci ha ascoltati con attenzione e partecipazione. Questo suo atteggiamento aperto e coinvolto mi ha davvero molto colpito. Si è seduto accanto a noi, dimostrando anche in quella occasione tutta la sua semplicità e come amasse stare in mezzo alla gente. Ha poi benedetto la lampada che avevamo acceso a Betlemme prelevando la fiammella da una lampada che gli abbiamo donato. Ci ha quindi spronati ad andare avanti portando questa luce, segno di Cristo, sulle strade del mondo come aiuto concreto ai più fragili e bisognosi».
Al Santo Padre, in quell’occasione, la delegazione del sodalizio sesserino ha inoltre consegnato un quadro raffigurante la Madonna di Oropa in vista dei festeggiamenti per la V centenaria incoronazione della Vergine Nera e un cesto con prodotti valsesserini e valsesiani.
«Quando ha visto tutte quelle cose da mangiare» prosegue Placido «scherzando ci ha domandato dove fosse la bagna cauda chiedendoci di portargliene un po’ qualora fossimo ritornati a Roma. Un senso dell’umorismo che ha sempre accompagnato il suo cammino».

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