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L’8 marzo, al salone Sterna di Quarona, è stata una serata davvero speciale con la LILT

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La LILT, Lega Italiana per la lotta contro i tumori, il Soroptimist Club di Valsesia, l’Inner Wheel Club di Valsesia, con il patrocinio del Comune di Quarona, di Varallo e di Borgosesia, hanno organizzato una serata speciale per l’8 marzo, al salone Sterna di Quarona.
Loretta Caliman della LILT di Vercelli, già ematologa presso l’Ospedale di Sant’Andrea, ha annunciato l’evento che si terrà a Vercelli, presso il teatro Civico, giovedì 11 aprile alle ore 19: “La LILT Vercelli e l’Atelier RaptusandRose di Belluno hanno intrecciato i loro progetti di salute e bellezza per creare un evento che celebri l’unicità della donna attraverso una sfilata di moda dal titolo: “Guerriere in scena”, a sfilare saranno cinquantuno donne, modelle per un giorno, guerriere nella vita. Donne che hanno affrontato il tumore al seno, ma anche dottoresse, infermiere, volontarie LILT e donne che hanno accolto e condiviso il progetto partito un anno fa.”
La prima sfilata con pazienti oncologiche, che si era svolta nel gennaio 2016, era nata dall’Associazione Oncologica San Bassiano Onlus di Bassano del Grappa, ed univa il progetto di Moda Liberata di RaptusandRose, che significa vestire tutte le donne, di tutte le taglie e di tutte le età, esaltandone la diversità come valore assoluto, al proprio percorso di sostegno a favore delle pazienti oncologiche, con l’obiettivo di esaltarne la bellezza facendo loro ritrovare la femminilità. Silvia Bisconti è l’anima del brand RaptusandRose e ascolta il desiderio di bellezza delle donne, traducendolo in abiti da favola. Dedicato all’evento vercellese sarà presentata l’installazione “Cancro” dell’artista vercellese Carla Crosio, con testo critico del borgosesiano Diego Pasqualin, già validissimo docente al Liceo Artistico di Varallo.
La proiezione di tre spezzoni delle sfilate di Bassano, con modelle donne operate al seno, ha dimostrato come eleganza, grazia, bellezza, siano il riflesso di una salute riconquistata grazie ai progressi della scienza medica, che oggi è in grado di curare il tumore femminile per eccellenza, quello al seno, senza mortificare la fisicità delle donne, per le quali l’evento è stata anche un’occasione per socializzare, sentirsi amate ed ammirate.
Al termine della proiezione sono state presentate le “protagoniste” della serata, le donne valsesiane che l’hanno voluta e realizzata, cercando collaborazioni e impegnandosi personalmente: Maria Rosa Bergero, fiduciaria LILT di Quarona, Donatella Rizzio, Presidente dell’Inner Wheel di Valsesia, Rosanna Salvoldi, prossima Presidente del Soroptimist di Valsesia che sostituiva la Presidente in carica Daniela Campra. Ognuna di loro ha spiegato come si cerca di affrontare, combattere il cancro e soprattutto di essere vicine alle donne.
Dopo l’ottimo “apericena”, preparato dalla Pro Loco di Quarona, nella seconda parte della serata si è parlato di salute, di prevenzione e di cure, con l’intervento del dottor Franco Coppo, già Direttore del reparto di Neurologia dell’Ospedale Sant’Andrea di Vercelli, che ha parlato dell’insonnia e di altri disturbi del sonno in pazienti con neoplasie al seno. Queste patologie si aggiungono alla diagnosi di cancro, che si carica di ansia, depressione, rabbia e solitudine. Dopo un intervento chirurgico subentrano molti problemi fisici e psicologici e il sonno non è più ristoratore. Le stesse terapie ormonali influiscono sulla quantità e soprattutto sulla qualità del sonno. I disturbi del sonno possono essere curati con terapie mediche o neuro-psico-comportamentali, che, se praticate con costanza, portano ad una riduzione dell’80% dei disturbi: le donne tornano a dormire normalmente, senza l’uso di farmaci, che sono sempre difficili da gestire. Il Dottor Coppo è stato molto esauriente e ha sdrammatizzato il problema, chiudendo con un annuncio: “Quando indosso il camice non so mai se ho sbagliato la taglia o mestiere, perché è davvero oneroso portarlo, quindi mi sono riproposto di scrivere un libro, per ora ho solo il titolo: “Il prossimo!?”.
Il Dottor Roberto Travaglini, medico chirurgo specialista in oncologia medica, che lavora all’Istituto Clinico Humanitas, che ha fatto della prevenzione il suo cavallo di battaglia, ha spiegato che oggi il tumore alla mammella è un problema sociale: “Ci sono 58.000 nuovi casi all’anno: una donna su tre sviluppa questa patologia, ma oggi questa malattia fa meno paura, è curabile e si guarisce”. L’oncologo deve studiare la persona che ha davanti per collocarla nel percorso migliore: “Ci sono tante sfumature, non si può mai standardizzare”. Travaglini ha insistito molto sulla necessità di conoscere il proprio corpo e quindi cogliere con anticipo tutti i mutamenti, e ha parlato delle: “Variabili esterne” che favorirebbero lo sviluppo dei tumori: “Dobbiamo imparare ad avere un po’ di rispetto per questa terra: sarebbe da introdurre il reato di omicidio ambientale. Quando siamo stressati le nostre difese immunitarie si abbassano e quindi siamo più vulnerabili e possono subentrare alterazioni cellulari perché siamo meno protetti”. Tutte le indicazioni degli esami da fare per prevenire l’insorgere del tumore sono state seguite con attenzione dalle donne presenti e un intervento dal pubblico ha auspicato che le donne vengano però tempestivamente informate, anche dagli stessi medici curanti.
La dottoressa Elena Angelino, biologa nutrizionista, ha spiegato come sia possibile migliorare il proprio stile di vita, cercando di prevenire le malattie, anche attraverso l’adozione di una corretta alimentazione, seguendo le dieci raccomandazioni del WCRF, perché è stato provato che alcuni tumori sono correlati all’alimentazione.
Dopo aver risposto alle numerose domande la serata si è chiusa lasciando tutti molto soddisfatti, perché è stata certamente rimossa quell’aura di tragicità che aleggia sul tumore al seno: insieme si può davvero fare molto.

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