Attualità
La beata Armida Barelli e il santuario della Madonna Ausiliatrice di Roncaglio
VARALLO – Sono parecchie decine di migliaia i mattoni che formano la struttura del Santuario della Madonna Ausiliatrice di Roncaglio.
La beata Armida Barelli e il santuario della Madonna Ausiliatrice di Roncaglio
E ogni singolo mattone ha un nome, un’anima, una storia. Tante storie, tante mani giunte, tante «Ave Maria» di persone che fanno parte della «vera storia» di un miracolo di fede e devozione quale è il nostro Santuario.
Domenica 14 luglio con una bella e interessante iniziativa pensata e realizzata da un «mattone» tutto locarnese, il professore Silvano Pitto, è stata allestita all’interno del santuario una mostra sulla vita e sulla figura della beata Armida Barelli. Figura legata alla storia di questo santuario per quello che sua madre Savina Candiani e suo fratello Pier Fausto hanno saputo e potuto realizzare col «primo mattone» mons. Giuseppe Delsignore: ideatore, fondatore e realizzatore del santuario di Roncaglio.
La profonda amicizia che legava la signora Savina a mons. Delsignore e la sua devozione all’Ausiliatrice sono le basi sulle quali è stato possibile costruire l’edificio religioso. Anche la beata Armida ha vissuto questo rapporto, come familiare, in prima persona con la sua presenza a Locarno ospite in casa parrocchiale. Don Matteo Borroni, parroco di Locarno, ha aperto la presentazione della mostra con saluto agli ospiti e al pubblico. Il prof. Silvano Pitto ha presentato i lavori di questa sua impegnativa proposta per la parte logistica e biografica.
La storia della messa a dimora del seme da cui è nato il santuario è stata raccontata dal sottoscritto, un altro «mattone» locarnese. Sono seguiti gli interventi di Maddalena Colli, dell’archivio storico della beata Armida Barelli di Milano, e di Barbara Pandolfi, vicepostulatrice della beatificazione, arrivata da Pisa.
Maria Rizzotti e Daniela Bonavista della ACF di Novara hanno completato gli interventi. La mostra resterà aperta sino a domenica 29 settembre. Quello di domenica 14 luglio è stato un pomeriggio intenso vissuto dal numeroso pubblico con partecipazione e interesse. Un avvenimento che resterà nella storia già scritta del santuario e che continua ogni anno a scrivere nuove pagine.
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