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La Ciota Ciara è aperta: si cercano i resti dell’uomo di Neanderthal

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BORGOSESIA – E’ ufficialmente partita la quindicesima campagna di scavo alla Grotta Ciota Ciara sul Monte Fenera.

Anche quest’anno i ricercatori dell’Università degli Studi di Ferrara, grazie alla collaborazione con il Comune (che insieme all’ateneo finanzia lo scavo) con l’Ente Gestione Aree Protette della Valle Sesia, con il Museo di Archeologia e Paleontologia «Carlo Conti» e con i membri dell’ex Gruppo Archeologico e Speleologico di Borgosesia, condurranno per un mese i lavori di rilievo e analisi su un sito che è diventato estremamente importante nella ricostruzione storica dell’epoca paleolitica. Negli ultimi anni di ricerche, uno dei livelli archeologici in corso di scavo ha restituito resti umani appartenenti all’Uomo di Neanderthal che hanno suscitato un incredibile interesse, sia del pubblico che della comunità scientifica, perché, oltre a essere estremamente ben conservati, sono tra le attestazioni più antiche su scala europea.

Nel corso della campagna 2023, l’area di scavo sarà ulteriormente ampliata e proseguirà l’indagine dei livelli archeologici in cui sono stati rinvenuti i resti umani. Il team di ricerca è composto come ogni anno dai ricercatori dell’Università di Ferrara e da studenti di archeologia provenienti da tutto il mondo (Filippine, India, Messico e Francia) e per due settimane parteciperà alle ricerche anche una studentessa del Liceo Classico D’Adda di Varallo nell’ambito delle attività di Alternanza Scuola-Lavoro ed è guidato dalla dottoressa Marta Arzarello.
Grazie agli studi e alle analisi condotte nel corso di questi 14 anni, sappiamo che la Grotta della Ciota Ciara è un sito fondamentale per la ricostruzione del popolamento preistorico dell’Italia del Nord Ovest in quanto si tratta dell’unico sito, in quest’area, ben documentato e in fase di scavo sistematico portante tracce così antiche dell’occupazione preistorica.

Le ricerche portate avanti dal 2009 dall’Università di Ferrara, grazie all’approccio multidisciplinare e alla collaborazione con molti istituti di ricerca italiani e internazionali, hanno permesso di delineare un quadro molto interessante inerente la ricostruzione del modo di vita dell’Uomo preistorico che ha frequentato le grotte del Monte Fenera durante le prime fasi del Paleolitico medio.
Ricordiamo che è possibile vedere da vicino i ricercatori al lavoro e quindi che chiunque volesse visitare lo scavo può farlo contattandoci tramite la pagina Facebook «Ciota Ciara». La campagna di scavo terminerà il 24 giugno e lo scavo sarà pienamente visitabile fino al 20 giugno, data in cui inizieranno i lavori di chiusura dell’area.

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