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La cultura…in cammino, grande successo a Serravalle

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La cultura…in cammino, grande successo a Serravalle

SERRAVALLE – Domenica 1° settembre 2019 debuttò la prima edizione di La cultura…in cammino: Serravalle da scoprire in otto tappe: dall’oratorio di Santa Maria di Bornate fino alla pieve di Santa Maria di Naula. L’evento ideato e realizzato dalla Pro Loco con il patrocinio del Comune, fu l’occasione per scoprire angoli particolari del paese e nello stesso tempo degustare specialità enogastronomiche. Fu un successo: l’anno successivo il COVID ci isolò completamente. Solo nel 2023 si ricominciarono a progettare nuovamente attività di Comunità: si riconquistò la socialità che era tanto mancata.

La cultura…in cammino, grande successo a Serravalle

Nel 2024 tutto era pronto per la seconda edizione, ma le condizioni metereologiche avverse ne impedirono la realizzazione.
Finalmente domenica 4 maggio, riprendendo proprio da dove si era concluso il precedente cammino, da Naula e proseguendo per Gattera, Piane, arrivando fino al castello di Vintebbio, si è tornati a scoprire la storia del paese letta attraverso le chiese, gli edifici storici, percorrendo antiche strade e sentieri.

Gli Alpini del Gruppo di Serravalle e i volontari della PABV hanno assicurato il servizio d’ordine e per le emergenze, che per fortuna non si sono verificate.
Coordinatori dell’iniziativa sono stati: l’Assessore Mauro Piolo, il Presidente della Pro Loco, Tonino Ragazzi, l’insostituibile, e giustamente inflessibile sui tempi, Anna Urban, i ciceroni: Andrea Musano e Piera Mazzone.
Di buon mattino, al ritrovo presso la Pieve di Santa Maria di Naula, si sono presentate circa ottanta persone, che, dopo aver ritirato la pubblicazione e l’itinerario descrittivo che erano stati predisposti, hanno fatto colazione, e scoperto le caratteristiche storiche, artistiche ed architettoniche della Pieve, all’interno e all’esterno, dove nella cornice dell’abside sono ancora visibili tracce dell’antica decorazione pittorica rossa a dente di lupo.

Dalla fermata del Tramway si è saliti verso la Cappella della Madonna delle Rondini, antica cappella di posa posta lungo la Via Ducale Antica, restaurata dal Comitato Rondini. L’antico affresco era perduto, quindi, nel 1997, fu chiesto ad una pittrice locale, Rossella Osta Sella, di dipingere la Madona dla Rundulina.

Proseguendo lungo la strada del Sole, si è raggiunta Gattera, preannunciata dalla sagoma dell’imponente campanile merlato costruito dai frazionisti nel 1880. La frazione ha conservato pressoché intatto il suo antico agglomerato urbano, articolato in pittoreschi cortili che si affacciano sulla via principale. Dopo la visita all’Oratorio settecentesco, dedicato originariamente alla Beata Vergine presentata al Tempio, poi alla Natività di Maria, aperitivo e ripresa del cammino verso la frazione Piane, Comune autonomo fino al 1927, percorrendo un sentiero tra i prati, un tempo campi coltivati, così descritta, un secolo fa, da Don Luigi Ravelli nella sua celebre Guida: “Si stende…entro una spaziosa vallata disposta a doppio ripiano. Sul primo che è un superbo frutteto, stanno i Cantoni Mazzone Sotto, Mazzone Sopra, San Giacomo, Martellone, De Ambrosis, sul secondo si adagiano i Cantoni Bertola, Imbrico e Quazzo, cinti da colli vitiferi datori di buoni vini”. Da Mazzone di Sotto, o “Ca’ ‘d Menga”, dopo aver visitato il settecentesco Oratorio di San Carlo, il gruppo ha imboccato la breve salita che conduce a Mazzone di Sopra, o Castorino, località assolata, un tempo circondata da pescheti. Nel Cortile dei Pareti si è affacciato il signor Umberto Vespasiano, novantotto anni ottimamente portati, che fu per lunghi anni Messo Comunale, per salutare il Sindaco Massimo Basso e tutti i partecipanti.

Scendendo verso San Giacomo è stata fatta una sosta all’antico Municipio – nel 1659 Piane si staccò da Serravalle anche come Comune e mantenne l’autonomia fino al 1927 – sede delle Scuole Comunali e dell’Asilo Infantile voluto dal medico filantropo Dottor Secondino Mazzone (1869 – 1934), inaugurato e benedetto il 13 gennaio 1935, del quale è rimasta la lapide marmorea recante i nomi dei benefattori. Oggi l’edificio, concesso dal Comune di Serravalle in comodato all’ANFFAS Valsesia, completamente ristrutturato, accoglie una Comunità Alloggio per disabili.
La chiesa parrocchiale seicentesca, edificata dopo l’erezione della nuova Cura di Piane Sesia nel 1624, fu arricchita dal primo parroco, Don Francesco Pilotti, che nel 1641 acquistò la pregevole statua lignea policroma raffigurante la Madonna del Carmine, collocata nell’omonima cappella in una nicchia posta sopra un altare in stucchi e marmi, realizzato nel 1722, opera di Giovanni Antonio Masca di Campertogno. L’antico e pregevole altare ligneo piramidale, scolpito e dorato, risalente alla fine del Cinquecento, o al principio del Seicento, oggi è stato posizionato nella cappella laterale, che era intitolata al Sacro Cuore. Purtroppo molte delle statue che lo arricchivano furono trafugate nel tempo, ma, forse, non tutto è scomparso, come ha spiegato l’architetto Musano: “Con molta probabilità il tabernacolo che oggi si trova sull’altare della chiesa di Naula, faceva parte dell’antico altare ligneo di San Giacomo”.

Il pranzo, ottimo e abbondante, è stato servito nell’accogliente sede del Comitato Carnevale, accolti dal Presidente Alex Rorato e dal suo eccellente Staff Operativo.
Percorrendo il rettilineo di Via dei Ceri, nome che ricorda le querce selvatiche che la fiancheggiavano: “Ceri” nel dialetto locale, il gruppo è salito verso la Frazione Sella, deviando per la carrozzabile che porta al castello di Vintebbio, dove nell’ampia spianata dominata dalle possenti mura, sono stati serviti i dolci preparati dalle signore della Pro Loco. Dopo le spiegazioni storiche, la compagnia “Scarpanò Teatro” di Vigevano, ha accolto i partecipanti con “Maledizioni. Fiabe itineranti per famiglie, bambini e viandanti”, spettacolo che si sviluppa in un ambiente inusuale, un castello di destini incrociati, proponendo un viaggio attraverso il mondo delle fiabe, dove la maledizione è spesso un elemento centrale, ma in questo caso è stata reinterpretata in chiave moderna e con un tocco di magia. Le rappresentazioni avvenivano in contemporanea in angoli diversi del castello, proponendo un’esperienza coinvolgente e partecipativa.

Costruito grazie all’apporto e alla creatività di ogni singolo attore, il rinnovato legame della fiaba atemporale col mondo dei suoi ascoltatori, con la Storia, ha chiuso il cerchio di una Giornata ricca ed intensa.

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