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La «Giornata della Viticoltura» a Palazzo Gallarati

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La «Giornata della Viticoltura» a Palazzo Gallarati

GHEMME – Martedì 10 settembre a Palazzo Gallarati si è svolta la Giornata della Viticoltura, convegno che ha coinvolto la partecipazione di molte realtà territoriali.

La «Giornata della Viticoltura» a Palazzo Gallarati

L’iniziativa è stata promossa dalla Convenzione Vitivinicola delle Colline Novaresi insieme all’Associazione Nazionale Città del Vino, in collaborazione con l’Associazione Vignaioli Piemontesi, la Fondazione Agraria Novarese, l’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali delle Province di Novara e del VCO, il Collegio dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati della Provincia di Novara, con il patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia di Novara, delle Organizzazioni Professionali Agricole: CIA Novara, Vercelli e VCO, Coldiretti Novara e VCO  e Confagricoltura Novara e VCO, con il contributo della Fondazione Banca Popolare di Novara per il Territorio.

L’incontro è stato organizzato per celebrare i 38 anni di «Buone pratiche agricole» per la sanità dei vigneti. Massimo Delzoppo, giornalista del Corriere di Novara, ha coordinato i diversi interventi: il sindaco di Ghemme, Mirko Barbavara, dopo aver dato il benvenuto ai presenti, ha sottolineato come sia significativo che siano trascorsi ben 38 anni durante i quali si è lottato insieme per proteggere la vite, tutti uniti per uno scopo comune.

Ha poi preso la parola il prefetto di Novara, Francesco Garsia, che ha elogiato l’attaccamento alla coltura della vite e l’eccellenza raggiunta da questo prodotto; inoltre, ha ribadito la capacità di affrontare nuove sfide, come quelle poste da nuovi insetti parassitari. Anche Luigi Laterza ha portato i saluti della Provincia di Novara. È poi intervenuto Stefano Vercelloni, vicepresidente nazionale di Città del Vino, che ha ripercorso gli eventi promossi dall’Alto Piemonte e dal Gran Monferrato come Città Europea del Vino 2024: oltre a portare i saluti a nome del presidente nazionale, Angelo Radica, ha annunciato l’organizzazione di ulteriori manifestazioni che si terranno nell’autunno, tra cui un convegno in ottobre sul confronto tra vitigni allevati a Maggiorino e a Guyot e la Convention d’autunno delle Città del Vino.

«Per concludere vorrei ringraziare come Città del Vino e a titolo personale i Comuni, Enti ed Istituzioni, ma anche le singole persone, che supportano questo tipo di iniziative che promuovono il territorio attraverso i prodotti agroalimentari di qualità certificate come il vino, il riso, il gorgonzola e i salami della duja».

In merito agli interventi successivi, oltre a ringraziare i relatori, ha sottolineato come «i temi che saranno trattati sono attuali e fondamentali da approfondire per mantenere la nostra Viticoltura di qualità in un’ottica di sostenibilità ambientale». Si è poi passati agli argomenti cardini del convegno: Giuseppe Carlo Lozzia dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, affiancato da Michele Vigasio, tecnico dei Vignaioli piemontesi, si è soffermato sulla protezione integrata nei vigneti italiani e in particolare nelle Colline Novaresi con due rispettivi interventi: il primo ha riguardato la Popillia Japonica, gli interventi di monitoraggio e l’uso di soluzioni innovative, il secondo relatore ha parlato dell’andamento dell’annata 2024, ribadendo come i giudizi sulla qualità dovranno essere sospesi, in quanto è stato un anno difficile dal punto di vista tecnico, di consulenza e di lavoro in vigneto; infine, si è soffermato sui progressi della difesa integrata.

Poi è intervenuto il prof. Osvaldo Failla e Davide Modina, entrambi docenti dell’Università Statale di Milano, che hanno presentato gli sviluppi nella ricerca sui vitigni resistenti (Piwi), offrendo una panoramica di come queste varietà siano frutto di secoli di incroci, oggi ulteriormente migliorabili grazie alla mappatura del DNA. Modina ha illustrato il progetto Vitaval (Varietà PIWI per la viticoltura della Lombardia) che sta monitorando l’adattamento dei vitigni resistenti in diversi ambienti della Lombardia, fornendo dati concreti anche ai viticoltori.

Al termine sono intervenuti alcuni presenti, tra cui Paolo Rovellotti, uno degli ideatori della giornata, evidenziando come al momento uno dei pericoli per la vigna sia rappresentato dagli ungulati; Mario Arosio, presidente del comitato promotore della Città Europea del Vino e altre persone hanno parlato a nome degli enti che hanno preso parte all’iniziativa.

Hanno preso, infine, la parola diverse autorità della Regione, tra cui gli assessori Matteo Marnati e Marina Chiarelli: hanno ribadito l’importanza degli argomenti trattati, sottolineando come la cooperazione tra i Comuni, le istituzioni sia la chiave per lo sviluppo futuro e per affrontare nuove sfide con uno sguardo attento anche verso i giovani, ai quali occorre trasmettere l’importanza delle competenze e della specializzazione che questi prodotti comportano in termini di “italianità”.

Sono poi stati consegnati gli attestati di merito a diversi periti agrari, ad alcuni insegnanti dell’Istituto Tecnico Agrario Bonfantini, alla Sezione Onav di Novara e al Consorzio di tutela del formaggio Gorgonzola. Dopo aver visitato una vigna e seguito la spiegazione di Michele Vigasio, la giornata si è conclusa con una degustazione di vini e assaggi di prodotti tipici nel Castello ghemmese.

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