Attualità
L’associazione «Buonanno W la Valsesia!» prosegue la sua attività: adesso anche in onore di Edoardo
SERRAVALLE – L’associazione «Buonanno W la Valsesia!» era sorta all’indomani della scomparsa di Gianluca: la famiglia intendeva così portare avanti le sue idee e il suo impegno a sostegno delle persone fragili e impossibilitate, da sole e per motivi diversi, a garantirsi le più elementari necessità.
Le iniziative promosse negli anni sono state parecchie: dall’acquisto di borse spesa al supporto nella compilazione di pratiche per l’ottenimento di presidi sanitari al trasporto verso cliniche e ospedali alla distribuzione, in tempo di pandemia, di mascherine e in generale dispositivi di protezione individuale.
Ora, dopo la scomparsa, in dicembre, di Edoardo Barbaglia, l’attività dell’associazione prosegue, lungo una duplice direzione: sulla strada già chiaramente tracciata da Gianluca, e in onore, appunto, di «Lallo», che dai racconti dei genitori abbiamo imparato a conoscere come una persona buona, disponibile, pronta a dare e fare tanto per gli altri.
Tutto questo è stato spiegato da Emanuela Buonanno ed Enrico Barbaglia, insieme ai figli Elisa ed Eugenio, durante la «Cena al gusto di beneficenza» che si è tenuta giovedì 31 marzo a Ca’ dal Lanternon di Bornate.
«Siamo proprio contenti: nonostante fosse una serata in settimana col giorno seguente lavorativo, abbiamo accolto quasi 200 persone» dicono i genitori di Edoardo. «C’erano ex colleghi e amici di Gianluca e anche alcuni amici di Lallo, del periodo che aveva trascorso in Italia. E se tanti non sono potuti essere presenti, perché non avevano saputo della cena o per impegni pregressi, ci hanno comunque inviato donazioni che si sono aggiunte alla cifra raccolta durante la serata».
Emanuela ha voluto ricordare l’operato del fratello Gianluca e, con parole commosse, la figura di Edoardo. Enrico Barbaglia si è soffermato sulla forza che ha avuto sua moglie «nonostante le difficoltà affrontate per portare avanti il suo lavoro». Poi un appello, lo stesso che aveva lanciato il pomeriggio in cui, a Borgosesia, durante una breve cerimonia, era stato dato modo pure a noi di conoscere «Lallo»: Enrico ha parlato delle responsabilità che tutti abbiamo quando una persona cara decide di togliersi la vita nonché della dimensione enorme del problema dei suicidi in Italia e nel mondo occidentale: «Non se ne vuole parlare» ha detto, «eppure anche in Valsesia succede troppo di frequente. Cominciamo a risolvere il problema assumendoci le nostre responsabilità, e ricordiamoci che c’è sempre una persona là fuori che ha bisogno di una parola, di un abbraccio, di un bacio. Non lasciamoli soli».
E poi il Progetto Edoardo, un «piano» di aiuti studiato in onore del ragazzo, per valorizzarne gli ideali e concretizzarli, andando in aiuto di quelle persone cui Lallo offriva vicinanza, affetto, amore.
«Progetto Edoardo» è il nome che la famiglia e i colleghi del giovane avevano deciso di dare al programma di energia rinnovabile collegata alla produzione di idrogeno verde cui il ragazzo, da sempre molto sensibile anche al tema ambientale, stava lavorando con passione. Si è fatta strada così allora l’idea di una serie di iniziative ispirate ai valori e ai principi che animavano Edoardo. Tra queste, già in fase di attuazione, un evento sportivo e un aiuto agli sport minori, in particolare il Power Lifting, disciplina che ha più volte visto eccellere Edoardo sia in Italia che in Sudafrica. Non solo, anche un supporto finanziario per chi scelga di impegnarsi in progetti a favore di un’economia sostenibile o di impatto sociale, soprattutto col pensiero rivolto a bambini e anziani. Il tutto sostenuto interamente dalla famiglia e non dalle offerte già ricevute dall’associazione e finalizzate ad altri obiettivi. Un altro appello che la famiglia si è sentita di trasmettere è stato quello a favore della sottoscrizione del modulo per la donazione di organi: come ultimo gesto di generosità, Edoardo aveva infatti espresso il desiderio di donare organi e tessuti.
«Teniamo molto a ringraziare» dicono ancora Emanuela ed Enrico Barbaglia «il Comitato Benefico Bornatese, i volontari che hanno servito ai tavoli, “Attenti a quel Duo” e cioè Dante Delzanno e Andrea Veronese che hanno fatto da splendida cornice musicale esibendosi a titolo gratuito, Carla Fasola per il contributo all’organizzazione della serata e quanti negli anni sono stati vicino alla nostra associazione. Ci è spiaciuto» aggiungono «dover constatare l’assenza alla cena degli amministratori e primi cittadini di Serravalle, Borgosesia e Varallo, dove cioè Gianluca era stato sindaco. Per Borgosesia erano però presenti alcuni membri dell’opposizione. In ogni modo, la serata è stata un successo. Grazie ancora a tutti, davvero e di cuore: Gianluca ed Edoardo sarebbero orgogliosi di voi».
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