Attualità
Lavori a San Giovanni: «Urge precisare»
QUARONA – Gli interventi che stanno già da un po’ interessando l’area intorno alla chiesa di San Giovanni al Monte rientrano in un progetto finanziato Dal Gal Terre del Sesia (92mila euro la somma assegnata a Quarona sul PSL 2014-2020 per «Realizzazione di interventi a favore del recupero degli elementi tipici del patrimonio architettonico, naturale e agropastorale delle Terre del Sesia. Ambito tematico n. 3, valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico diffuso») redatto dall’arch. Sara Bellan e presentato due anni durante un incontro in municipio.
Un progetto ampio che prevede una nuova illuminazione (già posata e funzionante), un recupero delle vicine aree boschive, la riqualificazione del verde con individuazione di aree di sosta e, nei pressi dell’acquedotto, di una fontanella, la ristrutturazione delle cappelle lungo il percorso.
Nei giorni scorsi, procedendo con le opere, è stata posata una nuova pavimentazione sulla superficie antistante le mura di ingresso alla pieve.
«Mi piace», «Non mi piace»: sui social (in sintesi, eh, ché chi vuole i commenti se li può andare a leggere) in tanti si sono espressi positivamente ma pure in maniera negativa. E il sindaco ha ritenuto opportuno chiarire alcuni punti: «Credo sia doveroso fare alcune precisazioni, anche nel rispetto di chi ha speso, in quest’opera, intere giornate di lavoro. Gli interventi che si stanno concludendo a San Giovanni rientrano appunto in una progettualità più vasta sostenuta economicamente dal Gal, vagliata e poi approvata dalla Soprintendenza, Ente che, come dovrebbe essere noto, tutela i beni culturali su tutto il territorio nazionale. Approvata, sì, ma anche apprezzata, perché in sintonia col luogo e l’edificio. E infatti, proprio grazie alle caratteristiche del progetto e all’impegno del parroco don Matteo, il ministero dei Beni culturali ha disposto il finanziamento delle operazioni di indagine stratigrafica per la chiesa di San Giovanni, operazione che consentirà lo studio approfondito per il recupero degli affreschi interni».
«Dunque» conclude Pietrasanta, «ognuno può naturalmente esprimere il proprio pensiero, ci mancherebbe, tenuto anche conto dell’affetto che in tantissimi nutriamo per la nostra amata pieve. Fa specie però constatare come ci sia chi parli veramente senza cognizione di causa».
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